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Martedì Inquietologia

"Se la vita è lavoro, la morte è vacanza"

Ardori senili

baraOggi l’ho un po’ abbandonata ma durante tutta l’adolescenza e la post-adolescenza ho provato una forte invidia nei confronti degli anziani pensionati; era tutto ciò che desideravo: giacere inerte privo di pensieri e responsabilità, senza alcuna scadenza da onorare nel futuro se non la morte, la vera liberazione dal tedio orrendo dell’esistenza.

Non mi sognavo di invidiare categorie di privilegiati, di uomini realizzati e benestanti, non lo concepivo minimamente, quel che mi importava era di non dover più nulla a nessuno e non aver nulla da dimostrare e di cui dover render conto.

Ma soprattutto non dover più alzarmi presto la mattina, mai più, che poi è il massimo lusso che la morte ci garantisce.

L’anziano pensionato ha quel poco che gli serve per campare e una vita tranquilla e regolare priva di sorprese (che sono sempre brutte) e anche rotture di palle, ed è così finchè lentamente si spegne.
Una prospettiva terrificante ma io da ragazzo avrei fatto carte false per avere tutto ciò e godermi l’ultimo capitolo di quiete e fancazzismo prima del decesso.
Sognare ad occhi aperti di star per morire, questo è quanto può fare schifo la vita.

 

Questo e molti altri pensieri (tetri e no) di Fulvio Venanzini, si possono trovare sul suo blog “Inquietologia”, piattaforma WordPress

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