Viviamo nell’era della tecnologia, baby. Bello, certo, avere in casa tutte le comodità che gli strumenti di ultima generazione offrono. Ma niente è gratis ed è impossibile scordarselo, attenzione. Che poi alla fine arrivano loro: le temutissime bollette.
Nessun italiano è esonerato dal pagarle, neppure i viterbesi o i 326 abitanti di Tessennano. Se poi si possiede la televisione, e anche i cittadini del più piccolo paesino della Tuscia ce l’hanno, si è obbligati a versare allo Stato il canone Rai. Quel famoso balzello. Il più discusso dai tempi dell’invenzione del tubo catodico.
Da quest’anno, novità delle novità, a seguito di una “simpatica” scelta del governo (e come avrete notato, lo avete notato si?), il canone Rai è stato “unito di fatto” con le tasse della corrente elettrica: da tale matrimonio è nata un’unica bolletta. Salata come il prosciutto a Ferragosto.
A causa di chi da anni infatti si rifiuta di pagare (i soliti noti) per vedere l’abbronzatissimo Carlo Conti presentare quasi tutti gli show serali, o Milly Carlucci (la donna che non invecchia mai) far ballare i famosi che poi dici: “io questo non l’ho mai visto”; lo Stato ha ben pensato di ripezzare indirizzando la lieta e pesante novella affrancata.
E così a luglio, puntuale come un funerale, è arrivata la missiva: 70 euro l’ammontare della prima rata (più la “luce”), a fronte dei 100 euro complessivi che verranno pagati in una seconda tranche a fine anno.
Con questa nuova modalità però più che pagare il canone per la Radiotelevisione italiana sarebbe giusto dire che si paga la tassa di possesso del televisore (se sta chiuso nell’armadio fa lo stesso). Infatti tutti coloro che hanno in casa un apparecchio capace di decodificare, ricevere e visualizzare il segnale digitale terrestre o satellitare, quindi detto in breve la televisione, devono pagare l’imposta.
E se c’è qualcuno che invece non ha la tv in casa, è tenuto a comunicarlo attraverso un documento di “non detenzione” compilabile nella dichiarazione sostitutiva pubblicata sui siti www.agenziaentrate.gov.it e www.canone.rai.it. Ma attenzione, non si può mentire. Arrivano i controlli improvvisi e la multa è salata (più del prosciutto di prima): 619 euro, ovvero una quota pari a 6 anni di canone Rai.