Andrea Scaramuccia, come ci si sente da extracomunitario?
“Io extracomunitario? Sinceramente non me ne sono accorto…”.
Sono passati ormai quasi due mesi da quando l’Inghilterra ha votato per la Brexit…
“Lo so, ma non è cambiato assolutamente niente”.
Tanto rumore per nulla?
“La sterlina si è un po’ deprezzata sull’euro e quindi i prodotti importati dall’Italia costano un po’ di più. Per il resto non si avvertono differenze”.
Insomma, tante inutili preoccupazioni…
“Magari le conseguenze si noteranno quando l’uscita formale della Gran Bretagna dalla Ue sarà concreta. Al momento, per me italiano, anzi viterbese, che vive e lavora a Cambridge la situazione è identica a 60 giorni fa”.
Qualche esempio concreto?
“Visto che il mio reddito non supera le 50mila sterline l’anno continuerò a percepire i contributi previsti per tutti. Una differenza però c’è”.
Siamo tutt’orecchi…
“Io faccio il ristoratore e compro molti prodotti italiani”.
Quindi?
“Per il deprezzamento della sterlina, il prosciutto crudo costa l’1-2% in più”.
Tutto qui?
“L’aspetto più importante è che chi ha un lavoro, continuerà ad averlo; gli altri, è bene che lascino perdere e tornino a casa”.
Confermato: ci siamo preoccupati inutilmente.
“Ma pensate davvero che Francia o Germania, visti gli intensi rapporti commerciali esistenti, possano chiudere la partita con l’Inghilterra in poche battute? Ci vorranno anni, secondo me”.
Eppure, anche nei suoi personali pronostici, avrebbe vinto il “remain”…
“Confermo e aggiungo che tutti i sondaggi davano il no all’uscita in vantaggio”.
E invece?
“Penso che sia accaduto ciò che accadeva in Italia ai tempi della Dc: pochi confessavano di votarla, ma poi alla fine vinceva sempre. Gli inglesi hanno fatto lo stesso”.
Perché?
“Perché sui sostenitori della Brexit si sono scatenate valanghe di insulti. Le più gentili erano incompetenti e razzisti. E allora, per evitare guai, la verità l’hanno detta e scritta solo nel segreto dell’urna”.
Gli scozzesi non la pensano allo stesso modo.
“La Scozia chiederà un nuovo referendum per staccarsi dall’Inghilterra. Glielo dovranno concedere perché proprio l’uscita dall’Ue ha cambiato lo status giuridico, ma in tempi lunghissimi. Almeno, questa è la mia previsione”.
Dobbiamo fidarci?
“No, per carità. Ci prendo poco con faccende del genere. Però, posso darvi un dato certo”.
Sarebbe?
“A Cambridge, la mia città, il no ha vinto con il 73%. Una delle percentuali più alte dell’intera Gran Bretagna”.
E perché?
“Perché in una città universitaria per eccellenza, molte iniziative erano e sono legate ai fondi europei: ricerche finanziate dalla Ue, tutto il movimento dell’Erasmus… Soldi che prima o poi non arriveranno più. E questo dimostra che la gente vota con la testa e non col cuore”.
Quando torna in Italia, Andrea?
“Già fatto. In questo momento sono a Grotte Santo Stefano”.
E allora buone vacanze. Viterbesi, naturalmente.