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Il Parco di Vulci punta a diventare più grande

Si guarda alle zone archeologiche di Canino e Ischia di Castro, coinvolgendo i lavoratori

Carmelo Messina, presidente della Fondazione Vulci

Carmelo Messina, presidente della Fondazione Vulci

Il Parco di Vulci non deve essere solo patrimonio di Montalto di Castro, ma deve sapersi aprire ai comuni che insistono nella stessa area archeologica: Canino e Ischia di Castro. Non solo, ma attraverso un più puntuale coinvolgimento dellla Regione Lazio deve diventare punto di riferimento dell’offerta laziale nell’ambito dell’immenso patrimonio etrusco. Perfetto. Pn programma di sviluppo di ampio respiro e dalle prospettive concrete, oltre che in grado di creare occupazione soprattutto fra i giovani. Già, ma da dove si comincia? Ma dai dipendenti, naturalmente. E come? Con l’organizzazione di un tavolo strategico con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil finalizzato allo sviluppo del parco di Vulci.

Di tutto questo si è parlato durante un incontro a Montalto di Castro tra il sindaco Sergio Caci, l’assessore comunale alle controllate Marco La Monica e i rappresentanti della Fondazione Vulci, Carmelo Messina e Alessandro Fiordomi. Una ipotesi che si era manifestata qualche tempo fa durante un confronto tra i dirigenti della Fondazione e i rappresentanti dei lavoratori che ora trova concretezza in un passaggio operativo che deve dare impulso allo sviluppo concreto delle attività del parco.

Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro

Sergio Caci, sindaco di Montalto di Castro

“Il metodo proposto – spiega l’assessore La Monica – è assolutamente condivisibile e speriamo molto che dal buon esito dell’iniziativa, anche altri enti e istituzioni possano trarre una positiva ispirazione”.”Il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella ricerca di iniziative per lo sviluppo del parco e l’individuazione di iniziative legate all’occupazione di giovani del territorio locale sono fattori decisivi sui quali non posso che essere completamente d’accordo”, aggiunge il primo cittadino che si spinge anche oltre: “Sono assolutamente convinto che il parco di Vulci debba comportarsi da alfiere nel progetto della giunta regionale del Lazio di aggregazione, nelle forme più opportune, dei principali parchi archeologici etruschi del Lazio perché la frammentazione dell’offerta non giova in alcun modo alla crescita del turismo culturale dell’Etruria”.

Il presidente della Fondazione Vulci Carmelo Messina nei prossimi giorni provvederà alla convocazione ufficiale delle organizzazioni sindacali: l’incontro dovrebbe svolgersi nella prima metà del mese di settembre.

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