Il Gambero Rosso promuove il lago di Bolsena. Il gruppo editoriale multimediale, specializzato in enogastronomia, ha dedicato una mini guida ai laghi minori d’Italia, dove ampio spazio è stato dato alle bellezze e alle eccellenze culinarie del bacino nel Viterbese.
”Sull’antica Via Francigena, nel complesso del Vulsinio, c’è il lago vulcanico più grande d’Italia: il Lago di Bolsena – scrive nella mini guida la giornalista del Gambero Rosso francesca Fiore -. Malgrado questo record, con i suoi 113 km il Lago di Bolsena rientra a pieno titolo nei laghi ‘minori’ del nostro paese: nei dintorni piccoli paesi gioiello, specialità gastronomiche da scoprire e percorsi naturali sorprendenti’’.
Un invito qualificato a visitare la Tuscia e, soprattutto, la zona del lago di Bolsena, con anche ovviamente precise indicazioni su cosa mangiare. ”Nei dintorni del lago, il re della tavola è naturalmente il pesce d’acqua dolce: coregone, persico, luccio, cefalo, trota e anguilla – si legge nella guida. Il coregone è forse il più amato dagli abitanti del luogo: le due ricette più celebri lo vogliono cucinato alla mugnaia, cioè cotto in padella dopo essere stato infarinato, e alla bolsanese, ovvero al forno con l’aceto. Il piatto tipico dei pescatori del lago è la sbroscia, una zuppa di pesce con patate, cipolla, pomodoro e mentuccia, da servire su fette di pane raffermo. Altri piatti tipici dei dintorni sono i latterini alla brace, secondo la vecchia usanza dei pescatori di mangiare i pesci al mattino, cotti sui carboni ardenti, e la minestra di tinca, che si mangia con i tagliolini cotti nel suo brodo. Nei dintorni, inoltre, si producono diversi vini da accompagnare ai piatti locali: oltre all’Est!!!Est!!!Est!!!, anche la Cannaiola di Marta e l’Aleatico di Gradoli”.
Nella monografia del Gambero Rosso non mancano riferimenti utili per i visitatori su dove mangiare nella zona del lago di Bolsena: primo su tutti, svetta il ristorante La Parolina di Trevinano della chef stellata Iside De Cesare, ma sono citati anche Il bocconcino di Bagnoregio e Villa San Michele a Vitorchiano. Tra le pizzerie spiccano Al Vecchio Orologio di Viterbo e Al Solito Posto alla Quercia. Poi un lungo elenco di pasticcerie, bar e locali in cui sostare durante la visita nella terra di Tuscia.