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Ecco le proposte concrete per il diritto alla vita

Dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" girate al Parlamento e ai Comuni

Peppe Sini, il responsabile del progetto

Peppe Sini, il responsabile del progetto

E’ principio ed esito del sentire morale e del pensiero logico di ogni persona ragionevole riconoscere l’umanità di ogni essere umano; e quindi riconoscere l’eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani; poiché vi è una sola umanità in un unico mondo vivente casa comune dell’umanità intera, e questa unicità del genere umano si concretizza nella pluralità delle umane esistenze cosicché tutti gli esseri umani l’umanità compongono, e l’offesa ad una persona recata è recata alle persone tutte; ne discende il dovere dell’universale solidarietà, della responsabilità e della condivisione; ne consegue il dovere della benevolenza, della compassione, della giustizia che salva le vite e soccorre, accoglie ed assiste ogni persona in pericolo, ogni persona bisognosa di aiuto, ogni persona sofferente“.

Ieri, al “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo si è svolto un incontro di presentazione di alcune proposte al Parlamento ed ai Comuni per rendere effettivi alcuni fondamentali diritti propri di ogni persona: il diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà. E poi il diritto alla partecipazione alle decisioni che riguardano tutti.
Cerchiamo di capirci qualcosa di più. “La proposta al Parlamento richiede di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro – spiegano dal centro – e di riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono qua”.

Palazzo dei priori, destinatario

Palazzo dei priori, destinatario

Mai tema fu più attuale. Scendiamo nel piccolo, ora. Proposte ai Comuni. “Richiediamo che il Comune attribuisca la cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio comunale da genitori non cittadini italiani – ora parla il responsabile, Peppe Sini – tutti i bambini non cittadini italiani che vivono nel territorio stesso; tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono nel territorio comunale ed intendono ricongiungere le famiglie”.
Ma non solo. “Richiediamo che il Comune istituisca la Consulta comunale delle persone straniere residenti – sempre lui – e che istituisca anche la presenza in Consiglio dei consiglieri comunali stranieri aggiunti”.
L’incontro si è collocato all’interno della “settimana d’azione contro il razzismo” promossa dalla struttura nonviolenta viterbese.

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