Il tema dei profughi che fuggono dal dolore, dalla guerra, dalla fame, dalla miseria e dalla malattia è un dramma che non può lasciarci indifferenti.
Chi come il Partito Democratico crede nella solidarietà, nell’accoglienza, nel farsi prossimo a chi soffre deve essere coerente nella scelta che compie sia a livello di dirigenti politici, ma soprattutto di amministratori.
Il Presidente Mattarella e il Presidente Renzi hanno condiviso con Papa Francesco il dovere dell’accoglienza, la condanna di ogni forma di razzismo e di discriminazione, il rifuggire la paura del diverso.
Per questo nei territori oltre che predicare bene dobbiamo praticare bene.
Dopo incontri in Prefettura con i sindaci, dove pochissimi hanno collaborato, dobbiamo evitare la tentazione che in attesa del sempre meglio e della super accoglienza il tutto si trasformi in un sostanziale rifiuto di fare fino in fondo la nostra parte.
Ci sono comuni che con semplicità e senso profondo di solidarietà e dovere hanno dato il proprio contributo.
E’ fastidioso, oltre che inconcepibile per chi appartiene al Partito Democratico vedere altri, che dopo aver tanto predicato, chiamati alla responsabilità nei fatti, urlando e strepitando, avviano la giostra delle colpe e lo stucchevole scaricabarile tra le istituzioni.
Questo teatrino della vecchia politica mi auguro finisca presto perché di fronte al dolore e alla sofferenza la nostra risposta non può essere nello stile diversa, ma nella sostanza la stessa del “no grazie” di Salvini.
La dignità dell’uomo merita concreto rispetto e non roboanti prediche seguite da sconcertanti pratiche.
Martina Minchella
Vice-segretario Pd