17112024Headline:

Come mai suonano tutti questa sera?

La provincia è gonfia di concerti. A Tarquinia Alessio Bernabei, a Vulci Daniele Silvestri

Daniele Silvestri

Daniele Silvestri

Abbiamo deciso di puntare tutto, quest’oggi, sui Marlene Kuntz.  Issati sul trono del colle falisco. E non perché fa fico differenziarsi, no. E neppure perché dobbiamo essere sempre quelli che remano contro (questo ruolo lo lasciamo volentieri ai radical chic, veri o presunti tali). A noi, a vederla bene, i Marlene manco ci appassionano troppo. Ma questi son gusti personali, giusto? Che lasciano il tempo che trovano. Li abbiamo così scelti per un solo e semplice motivo: in questa folle giornata musicale provinciale, rappresentano la giusta via di mezzo. L’offerta che più ci garba.
E veniamo a capire perché (proviamoci, almeno). La Tuscia concede poco, culturalmente parlando. Inutile negarlo. L’offerta è fiacca, la percezione ancora peggio. Manca, utilizzando un giochino di parole, la cultura della cultura. La capacità (o la voglia) di saper scegliere. Logico perciò che pure quando ci sta una cosa decente, a Valentano piuttosto che a Calcata, non sempre funzioni (e se gira, di norma sopraggiungono forestieri).
Questo cane che si morde la coda appiattisce così le programmazioni (che costano, va rimarcato), non invoglia certo i mecenate a provarci; ed infine non stimola a curiosare, ad affacciarsi per vedere “che fanno lassù”.
Poi però cosa succede? Succede che arriva l’estate. Succede che, vuoi o non vuoi, intorno al quindici di agosto qualcosa tocca fare, e improvvisamente la zona si scatena. Ron di qua, Spagna di là, Pappalardo chissà (speriamo si riprenda, a prescindere dai giudizi). E uno non sa più dove sbattere la testa.
Dei Marlene si parla meglio sotto, basta scendere col topo da pc. Più in basso ancora invece troverete (grazie per il click) altri appuntamenti. Per appassionati, per nostalgici, per amanti del nazional-popolare. Ce n’è per tutti, stasera. Per la consueta dispersione di gente impazzita (“oh, che fine faremo?”).

Alessio Bernabei

Alessio Bernabei

Ed ecco quindi Alessio Bernabei a Tarquinia. Un concertone per ggggiovani. L’etrusco torna a casa. E lo fa in grande stile. “Febbre da Bernabei”, ci dice il Comune ospitante. “Voglia di Alessio”, giurano le fan con l’ormone impazzito. È previsto il pienone. Sarà calca. E così sia. Amen.
Pochi chilometri più a sud, invece, pure Vulci ha in cartellone una cosa mica male: Daniele Silvestri. Magari in molti lo daranno per “bollito”. L’uomo col megafono non tira più come ai tempi di “adelante”, o come quando guidava la “Y10 bordeaux”. Resta comunque da dire che in zona scavi si presenta con un contorno faraonico. Il suo tour infatti, “acribatico” et folle, apre le serate alle 17 (e questa è l’unica nel Lazio, notizia per gli appassionati). Artisti di strada, band improvvisate, contest, dj set finale, e Lele nel mezzo. Col suo fare da “pantera in pensione” e con quelle sapienti manine su chitarra che abbinate all’estro nello stilare testi lo piazzano tra i migliori (qui qualcuno si risentirà, ma è vero) parolieri dello Stivale.
Che dire. Tirate la monetina (non in faccia a qualcuno). Scegliete col cuore. Stasera in provincia di gode. Stasera siamo migliori di altri, con tutti i nostri limiti.
A testa alta.

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