Ci sono molto modi di intervenire e portare assistenza durante e dopo una catastrofe. La Brigata di Solidarietà Attiva, autofinanziandosi e raccogliendo beni utili, parte e crea sul posto spacci popolari per le persone colpite dal terremoto. Da Viterbo e provincia si raccolgono generi alimentari (ma anche biancheria intima e prodotti per l’igiene personale, che sembrano scarseggiare) e si costruiscono spacci, uno a sud e uno a nord di Amatrice, per rifornire e insieme tutelare chi rifiuta di entrare all’interno delle tendopoli. Molti sono gli abitanti che non se ne vogliono andare dalle loro case. Molti sono quelli che difendono la propria terra e le proprie tradizioni. La globalizzazione non attecchisce e il nuovo non sempre sembra essere così allettante. C’è chi resta, per dirla alla Saviano, chi mantiene la posizione e salva la storia di cui è figlio e combatte, anche adesso, per ogni centimetro di terreno arato.
Chi ha lottato, e sudato, per costruire il proprio lavoro e la propria casa, dopo anni e anni di sacrifici, non si può certo far spaventare da un terremoto. Le Brigate di Solidarietà attiva stanno vicino a chi resiste. Nate nel 2009 hanno portato aiuto alle popolazioni dell’Aquila dell’Emilia, agli alluvionati della Sardegna e della costa ligure. Decidono loro quando e come intervenire perché si autofinanziano e, soprattutto, sono indipendenti da qualsiasi attrazione politica. “La solidarietà non è una vetrina – si legge sulla pagina Facebook -. Non è una gara, non è una latrina per pulire coscienze con un sms dato agli stessi che ridevano 7 anni fa a l’ Aquila. La solidarietà è cuore, è telefoni che scoppiano come la rabbia nello stomaco, è rispetto del dolore, è consapevolezza di una lunga lotta contro chi stanotte si strusciava le mani, è rimboccarsi le maniche con razionalità per essere realmente utili e efficaci”. Ed ancora: “Ci sono tre tipi di sciacalli. Quelli che girano per le macerie per rubare ai terremotati, quelli che usano le tragedie per prendersela con i migranti e quelli che usano le tragedie per arricchirsi o scalare posizioni sociali. Poi ci siamo noi, gli esseri umani”.
Molti di loro già son sul posto: rimarrà aperto, come unico punto di raccolta, il sito presso la sede USB in via Monte Pertica 14, a Viterbo, con i seguenti orari: 10-13, 17-19.30. Inoltre, martedì presso la Cantina del Gojo (via Cassia interna 112, Vetralla) ci sarà una cena a sostegno delle attività di volontariato nei territori colpiti dal sisma. L’incasso sarà devoluto per intero al fondo delle Brigate di Solidarietà Attiva. (https://www.facebook.com/events/324412541231610/)