15112024Headline:

Troppo (ignobile) tifo intorno a Rudy Guede

Riflessioni e considerazioni di varia umanità sorseggiando il caffè della domenica

trentarighe disegnoSette giorni senza un aggiornamento. C’è da essere preoccupati: che succede a Rudy Guede? Nemmeno uno straccio di anticipazione, nemmeno un selfino, neppure un tweet… Dopo la valanga che ci ha colpito negli scorsi mesi, bisogna farsene una ragione: negli ultimi sette giorni non è successo nulla. Però la scorpacciata precedente era stata considerevole: Rudy sta per laurearsi, Rudy in permesso premio, Rudy è uscito dal carcere per 36 ore, Rudy discute la tesi, Rudy ha preso 110 e lode… Esagerato e ingiustificato, anzi semplicemente insopportabile. Lo si può affermare senza essere tacciati di caccia alle streghe o di qualunquismo?

Qui vale la pena mettere le cose in chiaro perché nella foga di dare spazio ad ogni passaggio della vita di questo giovane ivoriano, si dimenticano alcuni cosucce essenziali. Fatti, non opinioni. Il signor, anzi il dottor Rudy Guede è stato condannato con sentenza definitiva dalla legge italiana a 16 anni di reclusione perché riconosciuto colpevole dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nella notte di Halloween del 2007. Qualcuno sembra averlo dimenticato, ma le cose stanno così: lui è un assassino che sta scontando la pena inflittagli. Punto. Varrebbe invece la pena ricordare che al momento del processo i suoi legali scelsero il rito abbreviato che garantisce uno sconto di pena. Procedura che, di solito, si adotta o quando si ritiene che in mano all’accusa ci siano poche prove o, al contrario, quando si pensa che le prove siano così tante che bisogna rassegnarsi alla condanna e quindi sfangarla con il minor danno possibile. Nel primo caso, gli avvocati dell’epoca sbagliarono clamorosamente i calcoli, nel secondo li fecero invece benissimo. Ma queste sono disquisizioni tecniche: la realtà dice che processualmente il caso è chiuso e Guede si deve fare 16 anni di reclusione. E i permessi premio (per carità, previsti e legittimi in base alla vigente legislazione) probabilmente non meriterebbero cotanta enfasi e pubblicità.

Rudy Guede

Rudy Guede

Si sente dire che si chiederà la revisione del processo perché le cose non stanno così. D’accordo, se e quando ciò avverrà e ammesso che la proposta venga accettata, la situazione attuale non muta di una virgola: Rudy, fino a prova contraria, è stato considerato uno degli assassini. Così come, Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati definitivamente assolti. Può piacere o meno (e a Trenta righe non piace, tanto per essere chiari), ma bisogna prenderne atto. Avendo molto tempo a disposizione, Guede ha deciso di mettersi a studiare. Benissimo per lui: quando avrà pagato il suo debito e uscirà dal carcere, avrà qualcosa tra le mani per reinserirsi nella vita civile. Una volta si diceva che in carcere si poteva imparare un mestiere: lui ha scelto prima di diplomarsi e successivamente di continuare con l’università. Una decisione apprezzabile, ma non per questo deve essere osannato ad ogni soffio di vento. Così come, peraltro, aveva fatto Sollecito concludendo i suoi studi di ingegneria in un penitenziario. Di Amanda non si hanno notizie di studi particolari, ma molto probabilmente questa è solo una carenza di chi scrive. E comunque chi se ne frega…

Vale la pena ricordare che la povera Mez non avrà mai la soddisfazione di poter essere dichiarata dottoressa. A lei qualcuno lo ha impedito e tra questi, in base ad una sentenza non più contestabile, c’era anche anche il dottor Guede.

Buona domenica.

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