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Sul Monte Landro alla scoperta degli Etruschi

Riparte la campagna di scavi con gli studenti dell’università Ca’ Foscari di Venezia

Riparte la campagna di scavi dell’università Ca’ Foscari di Venezia

Riparte la campagna di scavi dell’università Ca’ Foscari di Venezia

Si dice che amassero la caccia, fossero molto religiosi, considerassero le donne al pari degli uomini, vivessero nel lusso e fossero colti. Gli etruschi, vissuti fino al IV secolo a. C. nella zona tra l’Arno e il Tevere (Tuscia compresa, quindi) sono un popolo di cui si conosce abbastanza, ma tanto altro rimane ancora da scoprire. I misteri che ruotano sul loro conto si devono soprattutto al fatto che non si è riusciti ancora a decifrarne la scrittura che sembra non avere alcuna somiglianza con quelle di altri popoli precedenti o contemporanei. Aspetto non secondario per gli storici che basano le ricostruzioni del modo di vivere di antichi popoli intrecciando varie elementi tra cui le informazioni scritte e i reperti archeologici. Per conoscere gli etruschi invece si può contare solo sull’ultimo elemento. Per questo motivo gli scavi archeologici sono fondamentali e per questo motivo dopo millenni si scava ancora. Proprio oggi prende il via la sesta campagna di scavi al sito di Monte Landro, poco distante da San Lorenzo Nuovo.

Una quindicina di studenti dell’università Ca’ Foscari di Venezia, guidati dal professor Adriano Maggiani (docente di etruscologia e archeologia italica presso l’ateneo veneto), supervisionati dal funzionario della soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale Enrico Pellegrini, saranno presenti per il sesto anno sul sito etrusco. L’attività è coordinata dai volontari del gruppo archeologico Turan, che ha da poco concluso con successo il lavoro di restauro della Tomba della Colonna.

Monte çLandro è una  zona di notevole interesse archeologico

Monte çLandro è una zona di notevole interesse archeologico

Sul Monte Landro, uno dei punti più alti dei Monti Volsini, c’è un tempio etrusco forse dedicato al dio Hercle (Hercules per i romani). Inoltre, quello che finora, dopo cinque anni di scavi, si è potuto dedurre dalla datazione degli oggetti rinvenuti è che il luogo sacro, esteso su un’ampia area, è stato fondato nel V secolo a. C. dagli etruschi e utilizzato anche dai romani almeno fino al III secolo d. C. Lo scopo della sesta campagna di scavi è cercare di portare alla luce nuovi reperti storici che riescano a fornire maggiori informazioni sulla conoscenza di uno dei popoli più interessanti della storia.

La campagna di scavi è anche un’occasione di valorizzazione del territorio di San Lorenzo Nuovo e il sindaco Massimo Bambini, entusiasta dell’avvio dei lavori, promette che “anche quest’anno forniremo il nostro supporto logistico affinché il lavoro degli studenti della Ca’ Foscari si possa svolgere nel migliore dei modi. Sono soddisfatto che l’ateneo veneto abbia finanziato di nuovo la campagna di scavi. L’amministrazione comunale ritiene che la valorizzazione del territorio possa e debba passare anche dalla fruibilità del patrimonio archeologico. Nel nostro caso il tempio di Monte Landro si fonde con un panorama mozzafiato  creando un unicum assolutamente imperdibile”. “Non mi stancherò mai di ringraziare – conclude il primo cittadino – tutti gli addetti ai lavori ed in particolare gli appassionati del gruppo Turan, con in testa il presidente Piccirilli, per l’importante e proficuo lavoro svolto quotidianamente”.

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