Come annunciato poco tempo fa, il presidente Nicola Zingaretti ha emanato un decreto che dà avvio alle procedure per la stabilizzazione di circa 500 precari nella sanità laziale. Si entra così nella fase operativa, a dimostrazione che le parole sono sempre accompagnate dai fatti. Il decreto fa seguito ad un’intesa siglata con i sindacati, che mira a dare certezze a chi in questi anni ha continuato a garantire i Lea (Livelli minimi di assistenza).
Sono interessati al provvedimento i precari atipici, i contratti di lavoro autonomo nella forma della collaborazione coordinata e continuativa, gli incarichi dirigenziali con contratto di lavoro a tempo determinato. Sono tutti lavoratori che non erano rientrati nel percorso di stabilizzazione avviato con decreto del presidente Zingaretti lo scorso 12 novembre, emanato proprio in seguito al Dpcm del 6 marzo 2015 che non prevedeva tali tipologie. E’ poi intervenuta la legge Finanziaria del 2015, che al comma 543 articolo 1 ha equiparato ai lavoratori a tempo determinato tutti gli altri lavoratori, prevedendo un 50% di personale da assumere proprio tra questa tipologia di precari. Di qui il percorso di stabilizzazione che si avvia adesso e che si concluderà entro il 31 dicembre del 2017: a tal proposito, per evitare che alcuni contratti vadano a scadenza, è disposta la proroga dei contratti appunto fino al 31 dicembre 2017, mentre per i precari con contratto a tempo determinato la proroga c’è già fino al 31 dicembre 2018.
Le Asl daranno avvio ora alle procedure concorsuali. I lavoratori, per accedervi, nell’ultimo quinquennio devono avere maturato tre anni di servizio, anche non continuativo: il quinquennio termina al momento dell’emanazione del bando. Il secondo requisito è che abbiano vinto un concorso pubblico, e ciò dà la possibilità di assumere coloro che sono in posizione utile nella graduatoria regionale. Per tutti gli altri ci saranno procedure concorsuali ad essi riservate, sia su base aziendale che interaziendale, che porteranno comunque ad una graduatoria aziendale, al fine di evitare situazioni di pendolarismo sanitario.
La sanità nel Lazio sta migliorando lentamente e ora possiamo guardare con sempre più fiducia alla fine del commissariamento, che dura ormai da quasi 10 anni. Dal 2007, l’anno in cui il Lazio è entrato nella fase di commissariamento, la nostra sanità ha perso oltre 8mila unità di personale e un problema fondamentale è proprio quello dell’insufficienza e della precarietà del personale. Con questo atto la Regione continua ad onorare un preciso impegno che aveva preso con i cittadini, destinatari del servizio, e con i lavoratori della sanità. Un ringraziamento per il lavoro fatto va al presidente Zingaretti e a tutta la cabina di regia sulla sanità.
Enrico Panunzi
Presidente Sesta Commissione consiliare Regione Lazio