Facendo seguito ad un precedente comunicato riguardante la Polizia locale di Viterbo, non possiamo esimerci da alcune precisazioni in ordine a come esso è stato interpretato da alcuni organi di informazione e da altre componenti sindacali. La Uil Fpl non si è adoperata, né si adopererebbe per “garantire” o “assicurare” alcun servizio della Pubblica Amministrazione, se non altro perché non è nostro compito. Ci siamo limitati ad osservare che alcuni lavoratori hanno offerto la propria disponibilità a coprire alcuni servizi, non si tratta di nostra iniziativa ma di questione che attiene a scelte dei singoli lavoratori. Che, poi, infine, il datore di lavoro – chiunque esso sia – può concordare l’impiego di personale che non aderisca a scioperi e/o agitazioni è stabilito dalla legge.
Mentre, la circostanza che la Uil Fpl aderisca o meno a questa iniziativa di agitazione non dipende da noi ma dagli altri sindacati (e questo è certo). Noi avremmo potuto decidere la nostra posizione, a favore o contraria; ma prima che ciò sia mai potuto accadere, le altre sigle sindacali hanno deciso di escludere la Uil Fpl – che è il sindacato di maggioranza relativa al Comune di Viterbo – da ogni iniziativa. Non si riesce neppure a comprendere quale utilità al personale possa derivare da questa divisione, secondo il pensiero di tali sindacati… ma questo è ciò che è accaduto.
Dopo di che, davvero nostro malgrado, non possiamo non censurare l’intervento della Cisl Fp, che irresponsabilmente non solo ha determinato questa divisione, ma osa oggi soffiare sul fuoco. Sappiamo benissimo che la matematica non è una opinione: i lavoratori in servizio presso la Polizia Locale di Viterbo sono circa 60 e lo stato di agitazione è stato deciso da 21 lavoratori, che sono una minoranza. Non si capisce quale valore abbia, per le altre sigle sindacali, il numero dei lavoratori in servizio al momento dell’assemblea, che corrisponde a circa un terzo del corpo della Polizia Locale, per noi vanno tutelati tutti indipendentemente che siano in servizio o meno. Peraltro, noi non sappiamo quali contatti informali abbiano intrattenuto le altre sigle sindacali, ma è certo che noi abbiamo 30 (trenta) sottoscrizioni di lavoratori che dichiarano di non aderire allo stato di agitazione (e avremmo potuto averne ancora di più, con tempi meno ristretti). Questa è una maggioranza.
In ogni caso, queste sono considerazioni che non hanno neppure granché importanza, dato che il fatto cruciale non è quale posizione sia o non sia maggioranza, ma una divisione tra i sindacati che diviene divisione tra i lavoratori, indebolendoli in una vertenza cruciale. E questa divisione è interamente ascrivibile alle altre Organizzazioni, che ne portano la responsabilità, ritenendo di non invitare neppure la sigla più rappresentativa alle loro iniziative. Peraltro, censuriamo la nota di Rizzo della Cisl Fp (che neppure pare consona al suo stile – quasi fosse scritta a più mani), nella parte in cui demagogicamente si rifugia nella solita retorica un poco populista dello “stare o non stare dalla parte dei lavoratori”: noi sappiamo benissimo da che parte stare e lo abbiamo sempre saputo. Noi abbiamo di volta in volta le nostre idee sugli interessi dei lavoratori; alcune volte ciò conduce a concertazioni, altre a vertenze. Non abbiamo mai fatto sconto alcuno, ed è nella storia. Peraltro, i nostri dirigenti fanno sindacato, e soltanto sindacato, da decenni, e perciò tanto più censuriamo questi toni accesi e divisivi che provengono da chi invece, oltre tutto, è stato nella parte della politica (dall’altre parte) per diversi anni. Ci auguriamo che questa sciagurata strategia divisiva delle altre sigle sindacali finisca qui.
Lucio Corbucci
per la Segreteria Territoriale della Uil Fpl