18112024Headline:

Legalizzare la canapa? Meglio liberalizzarla

Paolo D'Arpini sulla proposta di legge che verrà discussa il 25 luglio alla camera

canapa risorsa contadinaDopo il bollino su gioco d’azzardo, tabacco e liquori previste nuove entrate per lo Stato (che verranno spese in armi e prebende ai politici). “Approderà in aula alla Camera – scrive l’Ansa – la proposta di legge per la legalizzazione della coltivazione della cannabis. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo della Camera. Il 25 luglio 2016  si svolgerà la discussione generale e dal giorno dopo inizierà il voto. Il testo è stato proposto e depositato dall’Intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis…”.

Insomma si procede spediti, ovviamente per motivi di “cassa”, poiché legalizzare la canapa porterebbe enormi utili alle casse dello Stato… Così si apre un’altra frontiera delle tasse, dello sfruttamento popolare,  e si passa alla vendita della canapa con il bollino di stato. Veramente non sarebbe la vera canapa, quella da sempre coltivata in Italia, ma una canapa “aggiustata”, da sballo…

Secondo me, non dovremmo andare verso la legalizzazione bensì verso la liberalizzazione e non chiamare questa pianta cannabis, marijuana ecc, dandogli l’accezione di “droga”, ma chiamarla con il suo nome comune: canapa. Solo la canapa esiste, un’unica pianta che a diverse latitudini e climi ha proprietà diverse, esattamente come l’uva. Finché la canapa bioregionale non potrà ritornare libera nei nostri campi e giardini, assieme a tutte le altre piante medicinali, alimentari e di varia natura, non potremo mai attuare una sana ecologia botanica. Mentre la legalizzazione della “cannabis” porterà ad un ulteriore indebolimento della società, soprattutto del mondo giovanile.
La soluzione – come ripeto – è la liberalizzazione della coltivazione della canapa bioregionale, dai molti usi e con basso tasso di cannabinolo.

Paolo D’Arpini

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