Indigente e abbandonato al suo destino, senza sostegno da parte del Comune di Ischia di Castro. E’ la situazione che denuncia un gruppo di concittadini di V. S. (65 anni e gravemente malato), preoccupati per la sua sorte. Sono loro, infatti, con il loro buon cuore, a farsi carico di questa persona.
”E’ invalido, è molto malato – dicono – e come qualsiasi altro essere umano ha diritto di essere aiutato e sostenuto, soprattutto dal Comune in cui risiede”.
V. S. è completamente indigente, non lavora e non ha alcun reddito e il suo Isee è pari a zero. Non percepisce nemmeno l’assegno di invalidità perché per la legge italiana risulta sposato con una donna di origine brasiliana, che secondo quanto raccontato dai suio concittadini, non vede dal 2000. Non avendo quindi notizie della moglie da più di dieci anni, non può neanche reperire i documenti necessari per concludere le pratiche necessarie a ottenere l’indennità di accompagno e l’invalidità. ”Lo aiuteremo a chiedere la separazione in contumacia” spiegano i cittadini che gli sono vicini, ma i tempi della burocrazia non sono brevi.
Attualmente è ospite nella casa dell’anziana madre, ricoverata in un ospizio a Montefiascone. ”Ha almeno un tetto sulla testa – dichiara una delle persone che lo aiuta – ma non ha soldi neanche per comprarsi pane e latte. Non ha nulla, e vive da solo nonostante le difficoltà dovute alla sua malattia e al giornaliero bisogno di assistenza. Fortunatamente, almeno non paga le medicine che gli occorrono, ma non ha un soldo. Sopravvive grazie ai gesti caritatevoli delle persone del paese e qualche amico, ogni tanto, lo accompagna a fare visita alla madre. Questi sforzi però non sono affatto sufficienti, bisogna fare di più e il Comune ha il dovere di aiutarlo”.
Infatti, secondo quanto dichiarano gli abitanti di Ischia di Castro, il 65enne avrebbe chiesto dei sussidi al Comune, ma questi gli sarebbero stati rifiutati per mancanza di fondi. ”Eppure – aggiunge il gruppo di benefattori che assiste V.S. – l’amministrazione comunale ha istituito da qualche tempo, presso gli spogliatoi del campo sportivo, una sorta di ostello per fornire assistenza alle persone indigenti, offrendo anche buoni spesa. Perché V. S. non è considerato dal comune al pari agli altri? Se i fondi ci sono per gli indigenti dell’ostello, perché non ci sono per assistere anche lui? Vogliamo delle risposte – concludono – ma soprattutto desideriamo che questa persona riceva finalmente l’assistenza di cui ha bisogno”.