Manca un giorno e finalmente i calici potranno essere alzati ancora una volta, e ancora e ancora e ancora. Come si faceva nell’antichità, ai tempi dei duri e puri etruschi. Amanti del buon vino, da cui non volevano separarsi nemmeno nell’aldilà (e c’è da comprenderli). Parte domani a Tarquinia la decima edizione di “DiVino etrusco”.
Arrivato alla sua decima candelina e realizzato dal Comune locale con l’aiuto della Regione Lazio e la partnership di Provincia e Camera di commercio di Viterbo, sarà una tre giorni dedicata al bere bene, nello scenografico centro storico del paese.
Venti aziende vinicole presenti, sia di Tarquinia che della “dodecapoli”, le antiche dodici città-stato che formavano la Lega etrusca, che proporranno a tutti i visitatori i lori vini migliori in un percorso che si snoderà per le vie del centro, da piazza Cavour a via alberata Dante Alighieri e che troverà nel mezzo anche cene all’aperto, spettacoli,mostre, negozi aperti street food e anche flash mob.
Per Tarquinia le cantine che porteranno in alto i colori di casa saranno: Tenuta Sant’Isidoro, Azienda Vitivinicola Muscari Tomajoli, Terre Giorgini Santa Maria, Etruscaia, Agriturismo Poggio Nebbia e Cantina di Cerveteri; per la dodecapoli Villa La Ripa, Villa Puri, Ficomontanino, Dionisio, Berioli, TuttiSanti, Terre Etrusche, Vulci di Simoncini, Palazzone, Terre De’Pepi, Falesco, Stefanoni, Tre Cancelli e Gotto d’Oro.
“Con il DiVino etrusco vogliamo offrire alle persone un’esperienza ‘totalizzante’. – dice Sandro Celli, assessore al Turismo di Tarquinia – Da una parte offrendo la possibilità far conoscere il mondo del vino; dall’altra presentando la città nella sua veste migliore, quella di un centro dallo straordinario patrimonio storico e artistico capace di fare rete con le sue componenti istituzionali, associative ed economiche”.
Tra gli eventi da non perdere, domani, alle ore 18.30, nella Sala degli affreschi del palazzo comunale, la tavola rotonda ”Il racconto del territorio per il futuro del vino italiano”, con la partecipazione dell’enologo Riccardo Cotarella, del professor Andrea Ciacci dell’Università di Siena, del collega Pericle Paciello dell’Università di Siena e sempre del professor Fabio Mencarelli, docente di enologia dell’Università della Tuscia di Viterbo.
Straordinaria sarà anche l’apertura serale (completamente gratuita) del Museo archeologico nazionale tarquiniense, il 30 luglio, dalle ore 19.30 alle ore 24, perfetta per contenere la resaca prima di addormentarsi.
Per i più temerari, immancabili saranno le degustazioni guidate nella sala consiliare del palazzo comunale, il 30 luglio, alle ore 19.30 e alle ore 21.30 in collaborazione con Fisar, delegazione di Viterbo, e di Stefano Ronconi, giornalista enogastronomico dei Vini buoni d’Italia e l’Espresso.