”Le riserve purtroppo rimangono in Italia e l’unica possibilità per me di andare in Brasile è che uno dei due titolari (Fabrizzi e Filippelli) rinunci o che abbiano dei problemi fisici”. Si fa sempre più lontano il Brasile per Valerio Grazini e, insieme, il sogno di vedere un atleta di Viterbo alla XXXI Olimpiade di Rio de Janeiro.
Il viterbese, classe 1992, specialista del tiro al volo e reduce dal fresco oro ai campionati italiani d’eccellenza della specialità, sarà ”solo” la riserva maschile della squadra di trap. Il tiratore azzurro della guardia forestale è stato infatti scelto dal direttore tecnico Pera come uomo della provvidenza e carta a sorpresa da giocare qualora i due titolari non dovessero farcela a scendere in gara nella fossa olimpica.
Grazini ha però davanti a sé in Nazionale due mostri sacri del tiro al volo italiano, Massimo Fabbrizi, classe 1977, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra 2012 e due volte campione del mondo e Giovanni Pellielo, 46 anni, bronzo a Sydney 2000, argento ad Atene 2004 e Pechino 2008, 10 titoli mondiali e 12 europei nel suo palmares.
Una squadra azzurra tra le più forti al mondo che, per capire quanto è alto il livello, lascerà a casa anche il fresco campione europeo e record del mondo della categoria skeet Riccardo Filippelli. Poche chance quindi di vedere il 24enne ai prossimi Giochi Olimpici, che si svolgeranno dal 5 al 21 agosto nella metropoli brasiliana.
Dalla sua però il giovane ha il futuro e il talento, che lo ha portato fino ad ora a vincere tutto quello che si poteva vincere a livello giovanile: campionati italiani, europei, mondiali, Coppa del mondo e Universiadi.
”Questo è uno sport dove si vince esclusivamente di testa – spiega Grazini – perché a certi livelli la capacità tecnica è alta. E noi italiani siamo i campioni del mondo in carica. La speranza è l’ultima a morire ma tiferò i miei compagni da casa. Io continuerò ad allenarmi come ho sempre fatto e con ottimismo verso il futuro, che per me è l’Olimpiade di Tokyo 2020”.