Perché il consiglio comunale di martedì scorso è finito tra gli insulti e con la promessa dell’opposizione che “d’ora in poi, non si faranno più sconti di qualsiasi genere”? Per una ragione molto semplice: la maggioranza ha tentato un colpo di mano, cercando di discutere e di approvare un argomento che non rientrava negli accordi (non scritti, ma comunque stabiliti nei giorni precedenti). Si tratta della questione Free Time, il progetto presentato dall’imprenditore Domenico Belli che riguarda la nascita di un polo termale in località Paliano, utilizzando l’acqua delle Masse di San Sisto.
La questione si trascina da diversi anni, almeno una decina, e finalmente dopo una lunga querelle davanti a Tar e Consiglio di Stato è arrivata ad una definizione che permette di poter dare inizio all’opera. Definita “splendida” da chi ha avuto modo di dare un’occhiata al progetto e capace di dare una spinta notevole all’intero comparto. Si parla di un investimento consistente: un bel pacchetto di milioni di euri, tanto per essere chiari. Un progetto che viene sostenuto dalla maggioranza, ma che non trova particolari opposizioni anche dall’altra parte: se ne parlava da quando a Palazzo dei Priori sindaco era Giulio Marini e anche prima. Quindi non pare che possano esserci particolari problemi per arrivare ad una approvazione anche sollecita. E allora come si spiegano gli insulti volati in Sala d’Ercole? E qui la faccenda diventa tutta politica. Il centrosinistra aveva fatto sapere alla minoranza che ci sarebbero state assenze dovute a ferie e che quindi, poiché c’erano da approvare le variazioni di bilancio (altrimenti si andava a casa) sarebbe stato opportuno tenere la seduta di consiglio in seconda convocazione, cioè martedì. L’opposizione (nelle cui fila non tutti sarebbero proprio contenti di andare a casa in anticipo: questa è la verità) ha teso la mano della collaborazione, concedendo anche che si discutesse di qualche altro argomento. Come in effetti è avvenuto, quando è stata approvata l’adesione del Comune di Viterbo al Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile): il patto che obbliga le amministrazioni a ridurre i consumi energetici e le emissioni del 20% entro il 2020. Una prospettiva di indubbia valenza, sulla quale è impossibile non essere d’accordo: peccato che, al momento, non ci sia un centesimo per incentivare tale tipo di buoni propositi. Ma questo è un altro discorso…
Tornando al tema, esaurite le schermaglie sulle questioni attinenti al bilancio (con relative polemiche sui ritardi nei lavori pubblici: tutte respinte al mittente) e sulla spinosissima faccenda dei contributi agli ospiti delle Rsa (e qui il Comune ci può far poco se i cordoni della borsa della regione continueranno a restare chiusi), sembrava che si potesse chiudere la questione. E invece ecco saltar fuori, contro ogni pronostico, la pratica della Free Time. Le opposizioni insorgono e fanno muro, la maggioranza sottolinea che si tratta di un argomento vecchissimo che merita di essere affrontato. Controreplica: perché da mesi (in pratica da quando si dimise il presidente Goffredo Taborri) l’attività della terza commissione (quella che si occupa di questioni urbanistiche) è paralizzata, tanto che non è stato ancora eletto il nuovo presidente? Il classico “cul di sacco” dal quale non se ne esce. Della Free Time si deve parlare prima in commissione e poi in Consiglio: il progetto è valido e più o meno tutti sono d’accordo, ma deve seguire l’iter classico. “E d’ora in poi – la sintesi del ragionamento – non veniteci a chiedere favori perché non ve ne faremo più”.
A proposito, oggi si torna in Sala d’Ercole per un’assise straordinaria dedicata alle frazioni. Prevedibile uno show del consigliere Troili, paladino di Bagnaia, e le rimostranze della folta pattuglia di consiglieri provenienti da Grotte Santo Stefano. Buon divertimento.