Moltissime fiaccole accese con un unico messaggio: ”Stop ai fitofarmaci”.
Nella sera di venerdì scorso numerosi cittadini di Canepina, e non solo, hanno partecipato alla fiaccolata attraverso le vie principali del paese. Ad organizzare il corteo contro l’utilizzo nelle coltivazioni di sostanze risultate nocive per l’ambiente vegetale, animale e anche per l’essere umano, un gruppo di ragazzi. Sante Bini, Marco Carusotti, Gino Santini, Alessio Caselli, Armando Paparozzi e Pamela Fanelli hanno deciso di dare vita ad un’iniziativa per informare e sensibilizzare tutta la popolazione sul problema dei fitofarmaci.
Quella dei pesticidi, questione da anni molto sentita da tutti i canepinesi, deriva dalla mancata raccolta di castagne causata dalla presenza di alcuni parassiti, come cydia, balanino e cinipide, che aggrediscono le piante di castagno e i loro frutti. Da tempo infatti nel paese dei monti Cimini si combatte: da una parte gli agricoltori che trattano i terreni con sostanze chimiche al fine di eliminare gli insetti rovinosi per i raccolti ed avere quindi una risposta economica alle loro fatiche lunghe un anno. Dall’altra parte i cittadini preoccupati sia dalla pericolosità per la salute e per l’ambiente dei pesticidi utilizzati, sia dalle modalità poco chiare e dal non rispetto delle leggi da parte di chi tratta.
Significativo per il senso della fiaccolata i moltissimi giovani e soprattutto i genitori con i passeggini che si sono riversati in strada per testimoniare il loro forte desiderio di trovare una soluzione veloce ed efficace per il presente e per il futuro dei propri figli. Nella folla anche il comitato ambiente di Sant’Eutizio solidale all’iniziativa e che da circa un anno si sta battendo per far chiudere la discarica cava della Crocetta.
Dopo la fiaccolata anche un dibattito aperto: ”Questa manifestazione è apolitica e apartitica perché riguarda la salute di tutti, al di là delle proprie convinzioni – spiega Santi Bini, uno degli organizzatori -. Dobbiamo fare in modo che si smetta di utilizzare fitofarmaci soprattutto per i nostri figli e nipoti, per la loro salute, perché sono i bambini quelli che ci rimettono di più, e per lasciare loro un mondo sano e pulito così come i nostri nonni hanno fatto con noi. Basta veleni: la lotta biologica contro i parassiti è la soluzione”.
Al dibattito, tra gli interventi dei cittadini, anche la dottoressa Antonella Litta, responsabile provinciale dell’Isde medici per l’ambiente, e il sindaco Aldo Maria Moneta. ”Da un punto di vista medico la situazione è a dir poco allarmante – sottolinea la dottoressa Litta – a testimoniarlo sono ben dieci anni di studi scientifici sui pesticidi. Questi infatti risultano essere altamente cancerogeni e soprattutto nocivi per le donne in gravidanza. Infatti, le loro particelle riescono a superare la barriera placentare provocando un incompleto sviluppo del cervello del bambino, molti casi di autismo, in aumento in Italia, sono dunque riconducibili a questo tipo di sostanze. In assoluto il primo a rischiare la salute è proprio il contadino che fa questo tipo di trattamenti al terreno”.
”Sono anni che l’amministrazione si impegna su questo fronte – sottolinea il primo cittadino – ma abbiamo le mani legate perché le decisioni di un piccolo comune non possono scavalcare quelle ministeriali. Trattare con i fitofarmaci non può essere dunque vietato, bisogna far rispettare le leggi che ci sono e aumentare i controlli, anche se quest’ultimo punto risulta molto difficile perché chi butta i veleni lo fa di notte quando le forze dell’ordine sono in numero minore e impegnate in altri servizi”. “Questa manifestazione poteva essere fatta in maniera migliore non rischiamo di farla diventare una semplice passeggiata per il paese – conclude il sindaco – noi saremo sempre in prima linea, ma dobbiamo prima di tutto impegnarci a cambiare stile di vita rendendolo sano e biologico, poi pensaremo al resto”.