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Ecco come ti sistemo Santa Maria in Gradi

Cantiere aperto per dieci studenti di Conservazione e restauro dei beni culturali

Il cantiere aperto

Il cantiere aperto

Da studenti a restauratori il passo è più breve di quanto si possa pensare. Un sogno che si realizza e che offre l’opportunità di mettere in pratica quanto studiato per anni sui libri. Al cantiere di Santa Maria in Gradi, armati di tute bianche e pennelli di massima precisione, sono al lavoro dieci studenti del corso di laurea di Conservazione e restauro dei beni culturali.
I lavori sono iniziati il 4 luglio e andranno avanti per circa un mese. Gli affreschi sottoposti a restauro sono quelli dei primi del seicento che ornano il chiostro medioevale e del complesso di Santa Maria in Gradi, sede del rettorato dell’ateneo viterbese.
Le opere d’arte a cui stanno lavorando i ragazzi raffigurano scene della vita di san Domenico, il cui ordine fondò il complesso nel quale si trova il chiosco. Complesso fatto erigere da Raniero Capocci. A coordinare i lavori del gruppo Mark Gittins, docente del corso di laurea, e Anna Arcudi, assistente e restauratrice. “E’ un cantiere didattico estivo – racconta il professor Gittins – al quale i ragazzi stanno lavorando da qualche giorno. I giovani, che sono al secondo anno di università, mostrano già una buona tecnica in fatto di restauro. Gli affreschi sono ancora ben visibili e, malgrado alcuni siano del tutto scomparsi, restano tuttavia altri di pregevole fattura”.

Una studente, nel dettaglio

Una studente, nel dettaglio

Un lavoro delicato, che gli studenti stanno svolgendo con la massima attenzione. “Seguendo i ragazzi in questo impegno quotidiano – aggiunge Anna Arcudi – notiamo il grande interesse e la cura che mettono in ogni fase dell’operazione. Si ha la netta sensazione della loro grande soddisfazione e delle loro già buone capacità. Fanno tutto con vero entusiasmo”.
La buona volontà non manca, e l’entusiasmo guida i giovani verso un lavoro appassionante e delicato. “Stiamo lavorando a questo cantiere didattico estivo – dice Giorgia Porcu, una delle studentesse che si dedicano al ripristino delle opere – dopo aver seguito durante tutto l’anno lezioni di teoria nei laboratori del dipartimento di Beni culturali. Stiamo passando dalla teoria alla pratica, vivendo un’esperienza molto qualificante e soddisfacente. L’anno scorso durante il cantiere didattico estivo, abbiamo lavorato, recuperando opere scultoree, a Roma a santa Maria antiqua al Foro romano”.

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