La giornata inizia presto per gli eroi a quattro zampe, che hanno tanti turni da coprire in riva al mare. Con l’arrivo della stagione estiva i cani bagnino, con i loro colorati corpetti salvagente, diventano i protagonisti delle spiagge. Sorveglianza, educazione e prevenzione le parole d’ordine da tenere bene a mente quando si è in servizio. Sguardi vigili verso il mare, tanto che nemmeno le coccole dei bambini riescono a distrarre i cuccioloni; sicuramente per gli amici a quattro zampe è questo il lavoro più duro.
“Quest’anno le unità cinofile in servizio a Montalto di Castro e Pescia Romana sono ben 8 – racconta con soddisfazione Roberto Gasbarri, responsabile Sics (Scuola italiana cani salvataggio) del Tirreno centro meridionale – e sono già al lavoro per pattugliare le
coste”. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Capitaneria di porto e l’amministrazione comunale.
Per entrare a far parte delle unità cinofile della Sics, che lavorano come volontari della Protezione civile, è necessario frequentare una scuola. Chiunque in possesso dei requisiti può iscriversi al percorso formativo, e l’addestramento prende avvio fin da subito.
“I cuccioli iniziano l’addestramento intorno ai quattro mesi, prima si inizia e meglio è, sia per il cane che per il conduttore. Fin da subito, grazie ad un addestramento mirato, si va a costruire e consolidare una relazione di fiducia tra animale e padrone. La parte più difficile è sicuramente quella che riguarda l’educazione ‘a terra’ del cane, è lunga e richiede pazienza ed un buon feeling con il conduttore. Dobbiamo lavorare molto su questo aspetto perché i cani si troveranno a gestire bambini e curiosi che vorranno sommergerli di coccole, e dovranno restare impassibili, concentrati sul lavoro. Ciò – aggiunge il responsabile Sics – è indispensabile per lavorare in sicurezza”.
La maggior parte del tempo i cani delle unità cinofile lo passano in spiaggia, e devono essere in grado di gestire l’assalto dei più piccoli e dei tanti curiosi che si avvicinano a loro.
“Dopo la preparazione per gestire l’attività a terra, e solamente quando il cane è pronto, inizia la parte in acqua. La pratica avviene su vari mezzi di soccorso, dalla motovedetta alla scialuppa, così da preparare le unità cinofile ad affrontare qualsiasi situazione, anche la più rischiosa e critica”.
La razze preferite, per la loro innata abilità di muoversi in acqua, sono Labrador, Golden retriver e Terranova. La componente più importante è la relazione affettiva che esiste fra l’amico a quattro zampe ed il conduttore. È importante ricordare, infatti, che i cani bagnini utilizzati dalla Sics arrivano tutti con i propri padroni, sono colleghi di lavoro ed amici nella vita reale.
La Sics, nelle sezioni dall’Umbria alla Sicilia, ha come base di addestramento proprio la Tuscia. Ogni anno arrivano a Riva dei Tarquini gli allievi a quattro zampe che devono superare l’ultimo test del corso per prendere l’abilitazione.
L’unità cinofila, rispetto al singolo bagnino, ha un’utilità in più, infatti è in grado di effettuare la rianimazione in acqua, impossibile senza l’aiuto del cane. I cani da salvataggio raggiungono performance notevoli di potenza e resistenza: un unico cane è capace di trainare un battello con a bordo fino 30 persone, e di effettuare prove di resistenza di nuoto su distanze comprese tra i 300 metri i 4 km in cui cane e conduttore nuotano insieme, fianco a fianco, per abituarsi alla perfetta sinergia nel lavoro di salvataggio in acqua.
“Tanti i vantaggi di un’unità cinofila che pattuglia le spiagge – conclude Roberto Gasbarri – perchè, attraverso l’appeal del cane, è possibile creare un canale di comunicazione con i bagnanti e fornire informazioni utili su meteo e correnti marine. È un ruolo di educazione ed informazione verso gli utenti, e permette di prevenire situazioni critiche”.