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Che ci facciamo con la Centrale Enel?

Mercoledì incontro organizzato da Federlazio con Enel per parlare del futuro del sito tirrenico

La centrale Enel di Montalto di Castro

La centrale Enel di Montalto di Castro

Che ci vuole fare Enel col sito dove sorgeva la centrale di Montalto di Castro? L’unica certezza è che se ne vuole disfare, insieme ad un’altra ventina di siti in tutta Italia. E proprio per questo qualche mese fa era stato presentato dai vertici del colosso energetico il progetto Futur-E, nell’ambito del quale è stata avviata una procedura volta alla selezione di proposte per l’acquisizione e la riqualificazione della centrale termoelettrica. La procedura è articolata in due fasi: le manifestazioni di interesse (devono pervenire entro e non oltre il 2 settembre e vengono sottoposte a una verifica preliminare, da parte di Enel, in merito al possesso dei requisiti previsti da parte dei soggetti presentatori); due diligence, sopralluogo, proposta progettuale e offerta vincolante di acquisto del sito (dovranno pervenire entro e non oltre il 3 ottobre, alle 12).

E questa è la parte ufficiale e burocratica, per così dire. Ma ci sono accanto tutta una serie di discorsi sul futuro di quello che doveva essere uno degli impianti a combustibile nucleare, mai nato a seguito del referendum che (sciaguratamente) bocciò quel tipo di produzione di energia elettrica in Italia. Si parla di un’area di oltre 230 ettari con un ampio affaccio a mare che potrebbe essere ideale, ad esempio, per un parco a tema.
Qualche giorno fa, il Corriere della Sera in un ampio articolo faceva balenare l’ipotesi di un interessamento da parte di Amazon sia per il sito tirrenico che per quello di Trino Vercellese, dove installare i propri immensi server. Una notizia che fa il paio con quella che Amazon sta impiantando il proprio centro logistico sulla Salaria, nella zona di  Monterotondo. Che il colosso mondiale del commercio elettronico abbia voglia di investire nel Lazio, è un dati di fatto: quanto questo possa coincidere con la volontà di inserirsi nel discorso di Montalto, è tutto da verificare.

La proposta di Enel peraltro è molto vincolante: subito dopo la presentazione della manifestazione di interesse, ci sarà una prima scrematura delle proposte che permetterà di accedere alla seconda fase con l’offerta vincolante di acquisto: “Le proposte progettuali presentate – sottolinea Enel – saranno soggette ad una valutazione di idoneità tenendo conto dei criteri stabiliti nella Procedura, che mirano alla valorizzazione dei progetti innovativi e sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale, con particolare attenzione alle opportunità e alle esigenze della comunità locale. La terzietà e professionalità tecnica della Commissione giudicatrice sarà garantita dalla presenza nella stessa di rappresentanti del Politecnico di Milano, mentre le istanze del territorio saranno espresse attraverso rappresentanti degli Enti locali”. Quello che si può affermare già oggi è che saranno rigettate ipotesi che prevedono produzione di energia energia elettrica tramite combustione di rifiuti o di scarti di lavorazione industriale e anche tramite pannelli fotovoltaici.

La presentazione del progetto di cessione della centrale: a destra il sindaco Sergio Caci

La presentazione del progetto di cessione della centrale: a destra il sindaco Sergio Caci

La centrale Alessandro Volta è costituta da 8 turbogas (120 MW di potenza ciascuna) associati a coppie alle 4 unità a vapore da (660 MW di potenza unitaria). Le unità possono essere esercitate in “ciclo semplice” oppure in “ciclo ripotenziato”.  L’impianto è dotato di sistemi di abbattimento delle emissioni e di rilevamento della qualità dell’aria; ha inoltre ricevuto certificazione della sicurezza OHSAS 18001 e della qualità ISO 9001, ISO 14001 ed EMAS. L’impianto termoelettrico entrò in esercizio progressivamente a partire dal 1992; nel 2009 è stato affiancato da un campo fotovoltaico che si estende su una superficie di circa 12 ettari: circa 35.000 moduli per una produzione stabilizzata su 8,5-9 GWh all’anno; tra il 2004 e il 2006 l’impianto ha avuto un primo ridimensionamento della produzione seguito da riduzioni drastiche che hanno portato all’ultima chiamata in esercizio nel febbraio del 2012.
Proprio per parlare del futuro dell’impianto di Montalto di Castro, mercoledì Federlazio ha organizzato un incontro con i dirigenti dell’Enel: all’appuntamento (in programma alle 15) è prevista la partecipazione del sindaco Sergio Caci e dell’onorevole Alessandro Mazzoli.

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