18112024Headline:

Capodimonte, Club Nautico all’attacco

"Perché il sindaco Fanelli non è venuto all'incontro in Camera di commercio"

Uno scorcio del Club Nautico di Capodimonte

Uno scorcio del Club Nautico di Capodimonte

C’è una telenovela che sta appassionando da qualche mese gli abitanti di Capodimonte, la ridente cittadina lacustre sullo specchio del lago di Bolsena. Non si tratta però de ” Il segreto ” o dell’infinita saga di Beautiful. Si parla della spinosissima vicenda del Circolo Nautico di Capodimonte e della sua lotta per la sopravvivenza contro il Comune. Un breve riassunto delle puntate precedenti è necessario: il circolo velico di Capodimonte da circa cinquant’anni opera nella zona del Pajeto con concessioni pluriennali che, alla scadenza, venivano puntualmente rinnovate. L’ultima, scaduta a fine 2015, è stata rinnovata solo per il 2016 suscitando le rimostranze e le ire dei soci che si sono sentiti defraudati e che hanno deciso, durante un’assemblea, di presentare ricorso al Tribunale amministrativo regionale e al Tribunale di Viterbo. Proprio per questo doveva tenersi un incontro, come previsto dalla legge, tra le due parti per trovare un accordo di conciliazione. Precisamente il 20 luglio alla Camera di commercio di Viterbo. Ma il Comune di Capodimonte ha disertato l’incontro scatenando ancora di più la disapprovazione dei soci del circolo. Poi, su queste stesse pagine, il sindaco Fanelli rassicurava ancora una volta i soci sul futuro del club, specificando però di avere ”le mani legate” per via della mancanza del piano regolatore e di attendere l’approvazione di quello nuovo da parte della Regione.

Adesso, rullo di tamburi, la replica dei soci del circolo, in quattro punti fondamentali che riportiamo in versione integrale per non generare nuovi fraintendimenti tra le parti (visto che già ce ne sono stati abbastanza):
1) ”Il club si è rivolto al Tar perché il Comune non ha risposto alla richiesta di revisione in autotutela della deliberazione della giunta comunale n. 9/2016 in merito alle improprie affermazioni contenute in detta deliberazione che attribuiscono al Club l’esercizio di attività produttive con finalità turistiche e quindi qualificano lo stesso quale ente con fini di lucro; su tale falsa affermazione e sul fatto che l’area locata al circolo velico sia interessata dal nuovo Pucg in corso di approvazione si basava la decisione del comune di rinnovare la locazione per un solo anno anziché sei come prevede la legge 392/1978”.

2) ”Spesso si tende ad equivocare fra ‘locazione’ e ‘concessione’. Detto in poche parole la locazione è un atto stipulato tra due soggetti per usufruire di un bene dietro un corrispettivo concordato. Alla scadenza la locazione va rinnovata per legge di 6 anni in 6 anni come detto più sopra. La concessione è viceversa un provvedimento amministrativo con cui la pubblica amministrazione conferisce ex novo situazioni giuridiche soggettive attive al beneficiario per il periodo stabilito dalla stessa. È chiaro che locazione e concessione non vanno confusi l’una con l’altra perché sono istituti disciplinati da ben distinte ed inequivocabili regole giuridiche che trovano applicazione in relazione alla natura patrimoniale o demaniale del bene immobile. Il terreno comunale su cui si svolge l’attività del sodalizio è iscritto nell’inventario del patrimonio del comune e non fa parte del demanio lacuale. Quindi il contratto sottoscritto tra il comune e l’Asd è un contratto di locazione (disciplinato dal diritto privato) e non una concessione amministrativa”.

Mario Fanelli, sindaco di Capodimonte

Mario Fanelli, sindaco di Capodimonte

3) ”Il contratto di locazione del club stipulato nel 2007 è scaduto nel dicembre 2014; per due anni è stato promesso al club il rinnovo pluriennale, ma sia per l’anno 2015 che per il 2016 il contratto di locazione ha previsto una scadenza annuale (in violazione agli artt. 1571 e segg. c.c. e artt. 27 e 28 l. 392/78) perché come già detto, il club stesso è stato arbitrariamente etichettato attività produttiva e perché presunte norme di legge (mai citate espressamente negli atti dell’amministrazione comunale) impedirebbero la locazione pluriennale in attesa del nuovo Pucg. Va rilevato che rispetto agli altri enti senza finalità commerciali operanti al Pajeto, la giunta comunale ha deliberato soltanto per l’area utilizzata dal club, che la prossima assegnazione sia fatta mediante gara”.
4) ”Nei fatti l’asserita volontà del sindaco di garantire la permanenza del club al Pajeto contrasta con la mancata partecipazione del comune al tentativo di conciliazione obbligatorio esperito presso la Camera di Commercio di Viterbo il 20 luglio”.
Riguardo poi al piano regolatore , il club specificato che tutta la sua attività si svolge su un terreno con finalità turistiche e che è perfettamente compatibile con le finalità della zona che non cambiano nel nuovo piano regolatore. In realtà, l’area che cambierà sarà quello dietro il club, ora terreno agricolo, che diventerà zona turistica, ”generando gli interessi speculativi degli operatori capodimontani”, dicono dal circolo. Come finirà questa vicenda? Qualcosa fa sospettare che andrà avanti ancora per diverso tempo.

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