Auto ferme in mezzo alla strada, senza apparente motivo. Ragazzi che si bloccano di colpo mentre attraversano le strisce pedonali. Coppie che interrompono tenere effusioni e sfoderano allarmate i cellulari. Se avete visto di recente scene del genere e non sapete trovare una spiegazione razionale, probabilmente non avete sentito ancora parlare di Pokemon Go, videogioco appena lanciato da Nintendo per iOS e Android e che sta letteralmente spopolando soprattutto tra i più giovani.
In cosa consiste? Beh, come si intuisce dal nome, i protagonisti sono i Pokemon, animaletti virtuali da catturare e addestrare per poter poi sfidare gli altri giocatori dimostrando tutto il proprio valore. La particolarità di questa applicazione, però, è che le bizzarre creature compaiono sullo schermo del telefono mentre ci guardiamo intorno. Sì, esatto: un Pikachu selvaggio potrebbe manifestarsi all’improvviso mentre prendiamo un gelato a piazza delle Erbe o passeggiamo in via Marconi, per dire. A quel punto, in tutta fretta, occorre utilizzare il touch screen per farlo nostro e aggiungerlo alla collezione di bestioline da combattimento.
Come in ogni città che si rispetti, anche a Viterbo centinaia di aspiranti allenatori di Pokemon si sono già lanciati nell’impresa, scontrandosi alle volte con ostacoli apparentemente insormontabili. È il caso di questo povero ragazzo, S.B., che sabato scorso ha notato con stupore che all’interno delle Terme dei Papi si aggirava un Dragonair, simpatico draghetto evidentemente attirato dalle benefiche proprietà delle acque della struttura. Pronto ad assicurarsi l’ambita preda, il giovane si è avvicinato al cancello, scoprendo però con sommo disappunto che era chiuso.
Come fare? Deciso a non lasciarsi sfuggire l’occasione di poter sfoggiare nuove conquiste con i compagni di gioco, e con pochi secondi a disposizione prima che il raro esemplare sparisse nel nulla, ecco che l’intrepido si è abilmente arrampicato sul muretto laterale, sfruttando un piccolo varco per avvicinarsi al Pokemon dei desideri e riuscire, con non poca fatica visto il precario equilibrio, a intrappolarlo.
Tutto è bene quel che finisce bene, insomma, e pazienza se qualche passante avrà pensato di trovarsi di fronte un malintenzionato o tutt’al più un turista alla disperata ricerca di un tuffo. Gli allenatori di Pokemon della Tuscia sono pronti a tutto, c’è poco da scherzare. Si attendono le prime segnalazioni di gruppi di studenti a caccia di mostri sulla cima della Palanzana. Menzione speciale al primo che, pur di prendere un Magikarp (sorta di grossa carpa dalle pinne gialle), si lancerà alla conquista dell’Isola Martana a bordo di un pedalò.
Un ringraziamento speciale ad un amico caro (e anonimo) che ci ha permesso di poter scrivere questo articolo.