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Avvistati Rota e Morricone a Bagnoregio

Giuliani e Biondini stasera sul palco del Tuscia in jazz per il grande omaggio

La fisarmonica di Biondini

La fisarmonica di Biondini

Forse qualcuno se li ricorda. Proviamo. buttiamo lì due nomi a caso: Nino Rota e Ennio Morricone. Ecco, se c’è chi ancora non li conosce (malissimo) forse è il caso di fare un salto a Bagnoregio. A piedi e sui ceci.
Ad omaggiare la coppia insolita (forse, mica tanto) saranno altri due fenomeni. Stavolta però i nomi sono contemporanei, Rosario Giuliani e Luciano Biondini. Stasera si esibiranno all’interno del mega-contenitore di prestigio denominato  Tuscia in jazz.
Giuliani è un super classicone del progetto capitanato da Italo Leali (‘o direttore). Chi  infatti frequenta la manifestazione itinerante lo avrà ascoltato più volte. Chi invece suona, magari, avrà anche avuto l’onore di partecipare alle sue strepitose lezioni. Nel dubbio, comunque, sappiate che in mano tiene un sassofono e che ha due polmoni così. Biondini, invece, è fisarmonicista sopraffino, dal talento raro. Insieme rappresentano il meglio del jazz italiano e europeo, prova ne sono le numerose collaborazioni con gli artisti più affermati sulla scena internazionale.
Un po’ di curricula. Rosario Giuliani nel 1996 vince il premio intitolato a Massimo Urbani e l’anno seguente lo “Europe jazz contest” in Belgio. Nel 2000 guadagna il “Top jazz” nella categoria nuovi talenti, risultando primo nel referendum annuale indetto della rivista specializzata Musica jazz. Tante e prestigiose anche le sue collaborazioni: Charlie Haden, Gonzalo Rubalcaba, Phil Woods, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Jean-Michel Pilc e Richard Galliano, Fabrizio Bosso.

E il sassofono di Giuliani

E il sassofono di Giuliani

Luciano Biondini, infine, dopo una formazione orientata verso studi classici, con numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, si avvicina al jazz nel 1994, dopo aver conosciuto il chitarrista Walter Ferrero. Fra le sue collaborazioni spiccano i nomi di Tony Scott, Enrico Rava, Mike Turk, Ares Tavolazzi, Battista Lena, Gabriele Mirabassi, Roberto Ottaviano, Javier Girotto, Marteen Van der Grinten, Martin Classen, Enzo Pietropaoli.
Il concerto è di quelli da non perdere assolutamente. Così  come poi, a vederla bene, tutti quelli già passati e quelli in scaletta. A proposito, sul sito del festival il programma completo. Ed un consiglio finale: la lasagna di cinghiale del Tuscia in jazz è favolosa. Partite presto e meglio se a pancia vuota.

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