Oggi per la chiusura dell’Ortaccio Jazz Festival sul palco di Vasanello sale la band di Mauro Ottolini, per presentare un progetto nuovo che parte da un’idea di Mauro Ottolini e Vanessa Tagliabue Yorke. Un viaggio musicale alla ricerca di William Christopher Handy, noto anche come il padre del blues per la sua prolifica vena compositiva che diede alla luce centinaia di brani politematici e ricchi di sfumature blu. Un jazz primigenio che non viene suonato più perché poco allineato con i canoni della musica bop e poco adatto a sostenere le divagazioni solistiche. Una musica dalla vocazione corale e dall’intensità primordiale che racconta storie di uomini e donne, storie di musica, amore, denaro che manca, giochi d’azzardo e dipinge un piccolo minuzioso ritratto della New Orleans di inizio Novecento.
La purezza lirica del trombone di Ottolini si intreccia qui con la straordinaria intensità vocale di Vanessa Yorke e con la virtuosa emancipazione linguistica di Guido Bombardieri al clarinetto, sostenuti da una sezione ritmica nella quale spicca il talento del giovane Roberto De Nittis al pianoforte e l’originale apporto di Glauco Benedetti al sousaphone e di Paolo Mappa al sousaphone e alla batteria.