Regalate un motorino al Muso, per favore. Che nel 2016 festeggia i suoi primi 14 anni. E regalateglielo fico, senza casco, che sgasi di brutto e che semini le forze del (dis)ordine. Perché il Muso è un festival veramente rock.
Torna oggi e dura fino a domenica, quella folle manifestazione su pentagramma che si tiene sistematicamente a Oriolo Romano. In quella viuzza che uno quando la prende impreca sempre, che pensa di aver sbagliato strada. E invece a mano a mano che si scende ci si ritrova dentro Woodstock. Cioè, in una Woodstock incastonata tra il Palazzo e la Villa Altieri. Surreale quanto coinvolgente.
È bello, il Muso. È bello per chi crede nella musica. Nella sua crescita globale. Nelle scelte non banali e scontate. Nelle band che saranno o non saranno famose, poco importa, ma senza dubbio sotto hanno le palle. Ed in più la rassegna rappresenta sin dal principio una grossa occasione di incontri e stimoli. Un punto fermo, insomma. In un panorama che invece è agitato e senza motivo.
Dal 2002, tanto per rendere, hanno transitato per Oriolo I ratti della Sabina, Andrea Ra, Banda bassotti, Radici nel cemento, Wogiagia, La Fonderia, Rosso Malpelo, The Gang, Statuto, Franziska, Enrico Capuano, Management del dolore post operatorio, Ramiccia, Adriano Bono, Kutso, Bud Spencer Blues Explosion.
Un ottimo curriculum, insomma. Di tutto rispetto. E chi adora il panorama indie potrà ben confermarlo. Se non bastasse, infine, va ricordato che oltre alla musica e allo spazio ristoro (ancora di salvezza notturna) l’altro lato prezioso della medaglia è rappresentato dai fumetti. Il mondo dell’illustrazione, che stavolta proporrà in ordine Bruno Letizia, Mattia Iacono e Michele Bandini.
E poi Giorgio Pontrelli, Fabrizio De Tommaso, Lorenzo Magalotti, Stefano Simeone, Emilio Lecce ovvero gli Skeleton Monster. Ed infine Giulio Rincione, Emanuel Simeoni e Fabrizio Des Dorides.
Chiudiamo però con il piatto forte. I musicisti del 2016. In ordine di giornata. Oggi I dei degli Olimpo, Villa mura e i Toot; domani Gli Eventide, i Venus in Furs e i Train To Roots; domenica Il Branco, The Bone Machine e i The Cyborgs.
Oh, per Oriolo passa mezza Italia. Forse è il caso di andarci a buttare un occhio.