La sanità locale di nuovo sul palcoscenico, questa volta però come virtuosa attrice protagonista. Presentato ieri il Progetto per la sclerosi multipla, dove la Asl di Viterbo si conquista il ruolo da capofila nel Lazio. L’iniziativa sarà probabilmente presa come esempio anche da altre aziende sanitarie poiché propone un innovativo percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo, che gli addetti ai lavori chiamano “Pdta”. In pratica, il paziente affetto da sclerosi multipla – ed i familiari che lo assistono – non dovranno più perdere tempo prezioso dietro alla burocrazia, ma solamente affidarsi al Pdta. Sarà infatti la Asl a provvedere a tutto ciò che serve: dalla diagnosi, all’assistenza psicologica, farmacologica e sanitaria. Uno spiraglio di luce per i circa 250 pazienti nella Tuscia che lottano ogni giorno contro questa malattia. Durante la presentazione del progetto tutti hanno concentrato l’attenzione sulla variabile tempo: meno se ne perde e meglio è, soprattutto per il paziente.
“La sclerosi multipla – commenta il direttore generale della Asl Daniela Donetti – è una patologia che richiede un elevato impegno assistenziale multiprofessionale e multidimensionale da parte del sistema sanitario locale, a causa della giovane età dei pazienti che ne sono colpiti”. Il dirigente medico della Uoc di Neurologia, Nicola Falcone ricorda che “il picco di esordio è generalmente identificato tra i 20 e i 40 anni, con un decorso cronico della patologia. Dura quanto la vita delle persone e comporta grave disabilità neurologica”. È evidente che la sclerosi multipla non può essere gestita solamente dal medico di medicina generale: ci vuole specialista. “E’ per questo motivo – conclude – che abbiamo dovuto ripensare il modello assistenziale”. Ed in effetti il Pdta si propone veramente come un modello rivoluzionario. Per i pazienti, dopo un’accurata diagnosi, inizia un percorso mirato. “E’ un sistema innovativo, dove le relazioni diventano fondamentali – aggiunge il direttore del distretto B, Franco Bifulco – ed il paziente viene inserito in un sistema assistenziale completo, sia che si trovi a Viterbo che nelle altre aree della provincia”.
L’obiettivo del Pdta è arrivare alla personalizzazione della cura del paziente, perché non tutti i pazienti affetti da sclerosi multipla presentano le stesse caratteristiche e le stesse criticità. “Nessun aspetto della patologia è stato trascurato”, commenta con soddisfazione il direttore della Uoc cure primarie Giuseppe Cimarello.
Sul tema delicato interviene anche la dottoressa Lucia Palmisano, membro del Consiglio direttivo dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla). “I costi della sclerosi multipla sono destinati ad aumentare perché, grazie a cure ed assistenza, i pazienti hanno un’aspettativa di vita più lunga. Con questo progetto, che sicuramente l’Aism proporrà anche alle altre Asl del Lazio, sono sicura che si potranno ottenere risultati importanti”. La stessa Aism sarà presente nel tavolo di monitoraggio e, con cadenza trimestrale, avrà il compito di verificare l’attuazione e gli esiti del percorso, in tutte le sue fasi. In conclusione, il direttore generale della Asl Donetti sottolinea la validità dei professionisti che operano nella Asl di Viterbo capaci di “lavorare in un team multidimensionale. A fine dicembre, in occasione della Conferenza dei servizi, presenteremo i risultati raggiunti dal Ptda”.