A fine marzo, la Regione Lazio con le parti datoriali e le organizzazioni sindacali ha raggiunto l’accordo per una nuova regolamentazione delle residenze sanitarie assistenziali. In quel tavolo, si è resa garante di un nuovo meccanismo di rimborso delle fatture alle strutture, tale da dare maggiori garanzie di sostenibilità. Una notizia che avevamo accolto molto positivamente perché significava destinare maggiori risorse ai Comuni per pagare le rette mensili nelle rsa, alleggerendo il carico sulle spalle delle famiglie.
Sono passati quasi tre mesi e quell’accordo è rimasto su carta. Intanto, la situazione sta degenerando perché in pochi possono permettersi di pagare una somma che arriva a 1.800 euro mensili per mantenere il proprio caro in quelle strutture. E non ci sono alternative perché solo le rsa offrono anche assistenza sanitaria, servizio che invece manca nelle semplici case di riposo e che in pochi possono sostenere riportando a casa l’assistito.
A questo punto ci chiediamo: quelle della Regione erano solo promesse propagandistiche? Che fine hanno fatto le risorse in più che i Comuni stanno aspettando? La giunta terrà fede all’impegno preso? Ci auguriamo di sì perché i famigliari degli assistiti sono ridotti sul lastrico”.
Miranda Perinelli
Segretaria Spi-Cgil Civitavecchia-Roma Nord -Viterbo