Sembra uno strano scherzo del destino. Mentre a Ronciglione i più festeggiano per il ritorno delle corse a vuoto, nelle aule del tribunale ci si prepara all’ennesima udienza per la morte della cavalla Tiffany, che si terrà giovedì prossimo.
Da una parte, la contentezza degli organizzatori dell’evento, che tornerà ad animare il paese ad agosto. Dall’altra il motivo per cui, dal 2011 fino ad oggi, non si è più svolta la manifestazione: cinque anni di stop per un incidente costato la vita alla puledra della scuderia di Montecavallo, morta per dissanguamento dopo essersi andata a schiantare contro un pannello di recinzione del percorso. Scena dal forte impatto emotivo. Molti degli allora presenti ricordano ancora con esattezza l’accaduto. Una curva a folle velocità che Tiffany ha dovuto affrontare senza il controllo del fantino – così come la gara vuole –, poi l’impatto e un pezzo di ferro che le si va a conficcare nella giugulare, recidendola.
Le cause dell’incidente? Probabilmente la pioggia o il percorso dal tracciato disarmonico. O entrambe: sanpietrini e asfalto bagnati si sarebbero trasformati in una trappola mortale per i quadrupedi e i loro zoccoli. A processo, per maltrattamenti sugli animali, sono finiti l’ex sindaco di Ronciglione, Massimo Sangiorgi e l’allora presidente della Pro loco, Luciano Camilli. Contro di loro anche la furia delle associazioni animaliste, che hanno a lungo combattuto affinché le corse divenissero un semplice ricordo.
A pochi giorni dalla nuova udienza di fronte al giudice Roberto Migno, invece, ecco la notizia del loro ripristino. Certo con qualche accorgimento in più sulla sicurezza. Così come l’ordinanza ministeriale del 2009 vuole, sull’intero percorso che va dal Monumento al Palazzaccio, dovrà essere steso un manto di terra per rendere il tracciato omogeneo e i pannelli laterali dovranno essere imbottiti per attutire gli eventuali colpi subiti dai cavalli in corsa.