Ci sono alcune cose senza le quali non si potrebbe vivere. Se, dopo aver letto questa frase, a qualcuno è venuto in mente il proprio cellulare o la televisione oltre a sbagliarsi di grosso, ha anche bisogno di qualcuno, tipo psicologo, che lo aiuti a ritrovare la sanità mentale che ha perso. Qui si sta parlando di elementi di fondamentale importanza senza i quali la vita stessa non esisterebbe e la Terra sarebbe solo un pianeta deserto come tutti gli altri che ruotano nel sistema solare. Qui si sta parlando dell’acqua: necessaria, preziosa, dall’importante valore culturale, sociale, politico, antropologico, ma anche industriale, artigianale ed artistico. Non si avrebbero prodotti come quelli di ceramica se non si utilizzasse l’acqua. E proprio il mondo della ceramica dedica all’acqua la mostra “Pietra Liquida” a cura di Francesco Paolo del Re, visitabile da sabato al 28 agosto, nella domus del criptoportico all’interno del parco naturalistico e archeologico di Vulci.
Otto scultori metteranno in mostra, nella suggestiva e antica cornice etrusca, le loro opere contemporanee che nascono dalla profonda riflessione sul tema dell’acqua. “Il composto chimico di idrogeno e ossigeno che è alla base della vita sulla Terra – spiega il curatore della rassegna, Francesco Paolo del Re – è una fonte di ispirazione intimamente collegata alla pratica del lavoro degli scultori protagonisti di questa mostra. La ceramica infatti è un materiale per definizione duttile ed estremamente versatile, proprio perché dall’acqua trae la sua possibilità di essere plasmato”. Nino Caruso, Giorgio Crisafi, Yvonne Ekman, Massimo Luccioli, Riccardo Monachesi, Attilio Quintili, Jasmine Pignatelli e Mara van Wees attraverso le loro istallazioni vogliono mostrare, con stili differenti, quanto l’acqua possa essere stata la protagonista principale nel processo di produzione della loro opera artistica. Le sculture infatti hanno origine da una massa fluida e informe di materiale ceramico che può essere modellato solo grazie all’acqua fino a diventare, con la successiva cottura, una solida opera d’arte.
“Il titolo della mostra, Pietra liquida, vuole raccontare questo ossimoro, questa oscillazione – conclude del Re – che rappresenta lo svolgimento nel tempo della pratica della creazione ceramica. La mostra racconta questa ambivalenza e compresenza di anime e stati della materia che si fanno metafora della complessità dell’esistenza”. L’evento è realizzato dalla sinergia tra i comuni di Montalto di Castro e Canino, la delegazione Fai Viterbo, la fondazione Vulci e la fondazione Etruria Mater, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e l’Etruria Meridionale, con il patrocinio della regione Lazio e della provincia di Viterbo. Il coordinamento scientifico è stato affidato a Gianna Besson.
L’inaugurazione della mostra, sabato alle 18.30, sarà una vera e propria festa. “Pietra Liquida” aprirà le porte a suon di musica dal vivo con il concerto dell’orchestra Roma Sinfonietta, diretta da maestri che diletteranno il pubblico con opere di Vivaldi e Watermusic di Haendel, nella splendida location etrusca di Vulci.