19112024Headline:

Occhio che ci stanno scavando tutta Vulci

La Duke university ed il comune di Montalto cercano reperti in un'area intatta

Una pensilina nell'area archeologica

Una pensilina nell’area archeologica

C’è grosso movimento, intorno a Vulci. E grazie a dio. Pochi giorni fa si è parlato del ponte del diavolo (dell’Abbadia, dell’arcobaleno, ognuno lo chiama come meglio credo). Finalmente ristrutturato, e perciò di nuovo transitabile. Prima ancora s’era dibattuto di fantasmi, ma questa ce la possiamo risparmiare con serenità. E rieccoci oggi, di nuovo sul pezzo.
È appena partita infatti, proprio a Vulci (logico), una campagna di scavo di dentro al parco naturalistico e archeologico. Una cosetta a tempo determinato (a metà luglio si sbaracca), ma non per questo di scarsa importanza.
E per comprendere la portata del fenomeno basta dire che il pacchetto è confezionato da Maurizio Forte. professore di Studi classici e Arte, Storia dell’arte e Visual studies alla Duke university. E cioè una delle università più famose e più prestigiose degli Stati Uniti. A lui il compito di riportare in vita qualcosa dell’antica città etrusco-romana. Col supporto logistico del comune di Montalto di Castro, della fondazione Vulci, e della Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale.
“Il gruppo di lavoro sta minuziosamente scavando nella zona antistante il ‘Tempio grande’ – spiegano i diretti interessati – a pochi passi dal criptoportico, un’area mai depredata prima, perciò un elemento di indagine straordinaria”.
Bene. Gli scavi vengono eseguiti con precisione millimetrica dopo uno studio minuzioso effettuato tramite georadar e riprese aeree. Quattro colpi di piccozza e già sta emergendo un grosso edificio quadrangolare più altre strutture correlate.
“L’elemento di maggiore novità – stavolta parla Maurizio Forte – è che gli scavi pregressi si sono concentrati prevalentemente nelle necropoli, mentre la città non è stata indagata recentemente e questo chiaramente apre uno scenario nuovo per tutti”.

Il sindaco Caci in sopralluogo

Il sindaco Caci in sopralluogo

A scavo concluso, invece, gli archeologi continueranno negli Stati Uniti lo studio dei dati e la programmazione di una nuova campagna.
La bomba assoluta però è un’altra. In un’epoca di vacche magre come questa l’attività è a costo zero, in quanto la Duke ha ottenuto un importante riconoscimento anche dalla rivista National geographic.
“Ringrazio il professor Forte per aver continuato a credere nelle potenzialità di Vulci – chiude il sindaco di casa, Sergio Caci – Avere chi scava l’area, senza pesare sulle casse comunali, è la scelta vincente per garantire agli studenti di fare pratica e a noi di riportare alla luce gli antichi splendori della città Vulcente”.

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