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Turismo nella Tuscia: tre progetti innovativi

Premiate le proposte di studenti dell'Unitus: sono pronte per essere realizzate

Jamila Mansour e Marion Sensi vincitrici con il progetto "Sharing Tuscia"

Jamila Mansour e Marion Sensi vincitrici con il progetto “Sharing Tuscia”

Metti un’università che sulle start up (nuove imprese) e sugli spin off (imprese che nascono da altre imprese) sta costruendo la sua mission; metti un’istituzione privata che crede nell’innovazione ed è costantemente vicina ad iniziative che cercano di creare nuovo lavoro (facendo così anche un po’ il ruolo del pubblico); metti una rete di imprese che punta sulle sinergie nel settore del turismo e che spinge per la promozione della Tuscia. Metti tutte queste cose insieme e nascono tre progetti innovativi, creati da studenti e pronti per diventare subito operativi: basta trovare qualcuno che ci crede e ci investe un po’ di euri (nemmeno tanti, a dire la verità).

Intanto, conviene dare nome e cognome ai protagonisti: Università della Tuscia, Fondazione Carivit e Etruscan Life. L’ateneo viterbese ci mette le conoscenze, i prof, la ricerca e l’esperienza maturata in settori fondamentali per il territorio: beni culturali, agricoltura, bellezze ambientali. E naturalmente gli studenti: sia quelli dei corsi triennali, che quelli che la laurea l’hanno già presa e che ora se la vedono con i corsi magistrali. Poi c’è l’ente guidato da Mario Brutti che non è solo la “cassaforte” per numerose iniziative culturali in città e in provincia, ma è anche e soprattutto uno stimolo ad investire nei giovani e per i giovani. Infine, un gruppo di imprese locali che si sono riunite in forma di rete e che operano prevalentemente nel settore turistico. Bene, ad ottobre dello scorso anno fu lanciata la proposta agli studenti di Unitus: ragazzi, fatevi venire idee e lavorateci sopra. Era stata denominata “Una rete di imprese per la valorizzazione della Tuscia”. A distanza di pochi mesi, i progetti presentati e sottoposti ad un comitato di esperti sono stati diversi e tre di essi hanno meritato anche un premio: 600 euro. Che non è una gran cifra, ma che rappresenta uno stimolo a continuare e ad impegnarsi ancora di più.

Mario Brutti, presidente dalla Fondazione Carivit, la manager Tiziana Governatori e il rettore Alessandro Ruggieri

Mario Brutti, presidente dalla Fondazione Carivit, la manager Tiziana Governatori e il rettore Alessandro Ruggieri

“Sharing Tuscia” è lo studio messo a punto da Jamila Mansour e Marion Sensi (studentesse della triennale in economia) con sottotitolo “Vivi e condividi la Tuscia”. La novità è che sono stati individuati cinque percorsi: castelli (e dimore storiche), in barca, nel verde, termale – benessere etrusco, nel gusto (strada del vino e dell’olio). Tutto programmato e pensato per i potenziali ospiti con ipotesi, alternative, proposte concrete.

Jessica Piccirilli, Valeria Miconi e Lucia Scarponi (del corso di studi magistrale in Economia) premiate per “Camera con vista sulla Tuscia”, un progetto focalizzato soprattutto nel settore del termalismo. Splendido il sottotitolo che caratterizza la proposta: “Chiudi gli occhi, questo tempo è tuo, innamorati di te!”. Un fantastico spot per lanciare il brand Tuscia.

Le studentesse che hanno presentato il progetto "Camera con vista sulla Tuscia"

Le studentesse che hanno presentato il progetto “Camera con vista sulla Tuscia”

Decisamente innovativa la proposta di Cetti Parisi, Giorgia Balsi, Luca Fortuna, Simone Rendina e Valeria Chioccia, studenti della magistrale di Beni culturali e Economia. E già la capacità di mettere insieme le competenze di due diversi corsi di laurea è un fattore di merito, ma è intrigante anche il titolo: “Un Paese al mese”, acronimo Upam (che fa anche lui la sua figura: suona bene e questo conta). La novità è che stavolta non ci sono temi o percorsi: no, la Tuscia è stata divisa per stagioni. E in questo ambito si muovono le proposte per i potenziali clienti: estate (zona costiera tirrenica), autunno (zona Cimini, per semplificare), inverno (Bassa Tuscia), primavera (Alta Tuscia). In questi ambiti, si muovono le varie proposte con tanto di prezzi per i pacchetti che, in base agli studi effettuati, si indirizzano in generale su permanenze di 2-3 giorni. Diciamoci la verità: al Viterbese suddiviso in base alla stagioni non ci aveva mai pensato nessuno. Chapeau.

Il vero punto di forza lo mette in evidenza Tiziana Governatori, manager dell’Hotel Salus Terme e leader di Etruscan Life: “Sono progetti concreti che si possono realizzare subito e sono progetti che aiutano a promuovere e a ‘vendere’ la Tuscia. Ma permettono di fare una riflessione più generale: Viterbo città termale o medievale o papale o cos’altro ancora? Qual è l’identità turistica della nostra città e della nostra terra? Ecco, cominciamo a dare risposte a questi temi. I ragazzi ci hanno provato e in larga parte ci sono riusciti”. Complimenti a tutti.

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