Approvata dalla Commissione agricoltura la risoluzione con cui si impegna la giunta regionale a mettere in campo tutta una serie di interventi in favore del settore ovinocaprino del Lazio. Un importante risultato per Riccardo Valentini, consigliere regionale del Partito Democratico e vice presidente della Commissione agricoltura, promotore del provvedimento: la risoluzione, in accordo con il consigliere Enrico Panunzi, ha accolto anche alcune modifiche proposte dal consigliere Daniele Sabatini. “Il provvedimento – spiega Valentini – impegna la giunta a predisporre tutti gli interventi tesi al sostegno ai trasformatori laziali che producono pecorino con il marchio ‘Pecorino romano del Lazio’, affinché il consorzio di tutela del pecorino romano conceda una deroga all’introduzione di quote di produzione per la produzione nella nostra regione. Così come ad intervenire presso il Ministero affinché si faccia promotore di un’iniziativa per l’introduzione di una distinzione del contingentamento tra il pecorino romano prodotto in Sardegna e quello prodotto nel Lazio”.
Nel provvedimento approvato dalla Commissione, si chiede inoltre di “accertare, in via subordinata, le possibilità di pervenire in tempi brevi ad un Consorzio regionale per la tutela dei formaggi ovini di origine, di accelerare le pratiche di riconoscimento delle Cooperative laziali di produttori quale Organizzazione di produttori e di promuovere due accordi di filiera nell’ambito del nuovo Programma di Sviluppo Rurale per il latte e per la carne ovina che coinvolgano i produttori agricoli, l’industria di trasformazione e la grande distribuzione”.
Tra le altre richieste – prosegue Valentini – anche il “riconoscimento e la valorizzazione del marchio ‘Cacio di Roma’ e la concessione, da parte dell’Unione Europea, della riserva dell’uso del nome ‘Abbacchio’ a favore del consorzio di tutela del ‘Abbacchio romano’ IGP. ‘Abbacchio romano’ che chiediamo di valorizzare tramite campagne di educazione alimentare nelle scuole per incrementare il consumo della carne di agnello, soprattutto dai bambini, a cominciare dalle mense scolastiche. Puntiamo poi a promuovere un sistema di garanzia di provenienza di tutto il latte ovino di produzione regionale e a sottoscrivere con l’industria di trasformazione un accordo pluriennale per la definizione del prezzo del latte ovino destinato alle produzioni laziali e marchio di qualità”.
“L’incremento incondizionato di cinghiali in circolazione – si inserisce Daniele Sabatini, capogruppo Cuoritaliani in Regione Lazio – è diventato ormai un pericolo costante non solo per le coltivazioni e allevamenti ma anche, come ho avuto modo di accertare incontrando le comunità locali, per i centri abitati e la viabilità campestre. Per questo ho proposto di inserire nella risoluzione, condivisa con il consigliere Valentini e il consigliere Panunzi con cui si impegna la giunta regionale a mettere in campo azioni a sostegno del settore ovinocaprino del Lazio, la richiesta di intervenire per il contenimento e il risarcimento dei danni da fauna selvatica, anche attraverso misure per l’abbattimento selettivo. C’è una legge approvata un anno fa e non ancora attuata, ben venga la collaborazione tra consiglieri regionali del territorio perché è tempo si dia concretezza alle norme nell’interesse della collettività”.
“Abbiamo chiesto infine – sottolinea Valentini – di porre in essere tutte le misure di contenimento per i danni da fauna selvatica, tra cui l’approvazione del piano faunistico regionale, del regolamento regionale per la disciplina della caccia al cinghiale e, in accordo con Ispra, di misure per abbattimenti selettivi. In quest’ambito, sempre all’interno del PSR, chiediamo poi interventi efficaci e risorse adeguate per i danni da fauna selvatica, anche attraverso l’impiego di fondi assicurativi, e interventi di sostegno per l’abbattimento dei costi di gestione dello smaltimento delle carcasse degli animali morti. La risoluzione prevede infine la promozione della trasformazione del latte attraverso la diversificazione dei prodotti e la realizzazione di campagne di educazione alimentare per affermare il valore salutistico del consumo di formaggio per l’infanzia e per tutte le patologie legate alle carenze di calcio”.