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Rieccola, la miglior Eco della vostra musica

A fine luglio a Caprarola torna il Sound fest al parco delle ex Scuderie Farnese

L'area ristoro

L’area ristoro

Quattro anni. Praticamente una creatura. Un fanciullo che però cammina già da solo. Anzi, corre. Con lena e con prospettive concrete, nonché interessanti.
Rieccolo, l’Eco sound fest. Contenitore culturale, soprattutto musicale, con base a Caprarola. Prima che organizziate la trasferta cimina comunque, partiamo da una premessa: stiamo parlando di un qualcosa che si svolgerà a fine luglio (29, 30 e 31). Queste sono solo anticipazioni.
Gli ideatori del progetto son i soliti e rodati: la Pro loco giovani, in collaborazione col sensibile Comune. Anche la location rimane quella: il parco delle ex Scuderie Farnese.
E proprio la cornice sarà, come da tradizione, il pezzo forte della manifestazione (rima). Con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla centralità della creatività giovanile, “attraverso la musica e la sensibilizzazione della collettività nei confronti delle tematiche legate al rispetto e alla tutela dell’ambiente, divenuti ormai indispensabili e doverosi”, ci fanno sapere.
Ma veniamo al pratico. Cos’è l’Eco sound fest (mica tutti ci sono già andati, in fin dei conti)? “L’obiettivo è di rintracciare all’interno del panorama musicale italiano quelle esperienze in cui il talento incontra la creatività, capacità che permette all’uomo di farsi domande e di elaborare risposte – ancora gli organizzatori – E scovare inoltre quelle realtà che si pongono come fatto storico e sociale radicato nella temporalità, quelle voci che si fanno corali e che intonano il canto di più generazioni, riportandone le difficoltà formative, lavorative, amorose e di relazione in un mondo sempre più difficile da comprendere. L’attenzione cade in particolare alle piccole produzioni indipendenti e ai loro artisti, così da incentivare il progresso culturale del Paese”.

La folla della scorsa edizione

La folla della scorsa edizione

Ossia: si dà la possibilità di suonare, dinanzi ad un pubblico storicamente caldo e copioso, a (più o meno) giovani non noti, poco noti, sulla scia della notorietà, in cerca di un contratto, con molta voglia di comunicare qualcosa.
“Nei paesi di provincia è spesso difficile riempire il tempo libero e percepire i grandi cambiamenti – aggiungono – Ma una sensibilità è in grado di crearsi anche lì. L’occasione è quindi ghiotta per ascoltare le voci dei ragazzi e la loro richiesta di ridurre l’impatto ambientale”.
Qualche nome: Nobraino, Etruschi from Lakota, Rideon (ai quali vogliamo bene), Toot, I santi bevitori, Giancane, Il muro del canto. Chiudono le simpatiche cosette di contorno, quelle che fanno la differenza: le aree campeggio libero, food, relax, eco-arte. Il tutto ad ingresso gratuito.

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