22112024Headline:

Mamma, che mi compri la centrale?

A Montalto si vuole uscire da una criticità storica. Virando sul privato con un bando

Sergio Caci, Montalto, alla destra del direttore Enel

Sergio Caci, Montalto, alla destra del direttore Enel

Quando hanno posato la prima pietra, probabilmente non si sono resi conto del nome del terreno sottostante. Mica per niente, ma piazzare una centrale nucleare a Pian dei gangani suona tanto come un fallimento preannunciato.
E infatti così è andata. La centrale “Alessandro Volta” di Montalto di Castro, 315 ettari di abominio, è costata sicuramente molto più di quanto abbia mai prodotto. Il referendum del 1987 poi l’ha definitivamente bocciata. Ed infine, il mutato scenario energetico italiano, con l’incremento della produzione da rinnovabili e la riduzione della domanda causata dalla crisi economica, ha determinato un ulteriore minore utilizzo degli impianti. In sostanza, nonostante le varie (ri-ri-ri…)riconversioni, quell’orribile accrocco non gira più dal 2012 (e già allora andava assai piano).
Che ci facciamo, quindi? Se ne parla da molto. E come tutti gli argomenti dei quali si discute tanto, si conclude poco.
Ieri però Enel, col suo nuovo accattivante marchio vagamente googlico, si è presentata al pubblico in sede di conferenza ed ha proposto la super-soluzione. Tante chiacchiere (ancora), tantissime foto (ahinoi), ed un messaggio che tradotto più o meno suona così: se la prendesse qualche privato. Ergo: il pubblico non c’ha più una lira. Sono rimasti solo quattro spicci per mettere in piedi un bando.
Perfetto. Il bando si chiama “Futur-e”. E gli onori di casa li ha fatti direttamente papà Carlo Tamburi, direttore del colosso. Vicino a lui mezzo mondo pseudo et politico (con relativi 700 noiosi comunicati stampa).
Ma andiamo a capire come si vogliono muovere lorsignori. “Individuare proposte innovative e sostenibili per riqualificare e acquisire il sito industriale – ci dicono – I soggetti interessati potranno presentare la propria manifestazione a partire dal 24 maggio, alle condizioni specificate nell’avviso che sarà pubblicato sulla piattaforma www.futur-e.enel.it il giorno stesso. Le proposte, con vincolo di acquisto, saranno poi sottoposte a una verifica preliminare…”.

Alessandro Mazzoli, Pd, non dorme ma prende appunti

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L’intento è perciò quello di rivalorizzare parte del patrimonio nazionale. Oh, e ce ne stanno 21 di casi eclatanti come questo.
Reazioni a caldo. Apre il sindaco ospitante: “La riqualificazione è una opportunità per il territorio – parla Sergio Caci – mi aspetto che Enel punti a promuovere progetti di riqualificazione che riguardino progetti turistici o, se industriali, non invasivi”.
Parere numero due, Unindustria. “L’iniziativa non può essere disgiunta da quello che sta succedendo al porto di Civitavecchia e nel quadrante nordovest della regione – stavolta è il presidente Maurizio Stirpe – conviene ragionare in una logica di integrazione con aree vicine”.
Ultimo, ma non per importanza (non sia mai), il deputato Pd Alessandro Mazzoli: “Un’occasione cruciale per lo sviluppo. Occorre trasformare una criticità in una opportunità. Va dato il merito ad Enel di aver imboccato la strada del confronto”.

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