Alle 11 in punto di ieri mattina la prima campanella di “Riscopri il tuo consultorio”, il progetto della Asl che coinvolge le strutture di Viterbo, Civita Castellana, Tarquinia, Bagnoregio, Tuscania, Montefiascone e Ronciglione. In ogni sede il programma della giornata è stato inaugurato dai primi cittadini che, con la loro presenza e con le attività di promozione, hanno contribuito in maniera determinante alla riuscita dell’iniziativa che mira a rilanciare l’immagine e le potenzialità di un servizio territoriale strategico di integrazione socio- sanitaria. Il team multidisciplinare, composto da ginecologi, ostetriche, assistenti sociali, psicologi e pediatri, si è rivelato il cuore pulsante dell’open day.
Agli operatori, infatti, è stato assegnato il compito di illustrare alla cittadinanza gli otto percorsi attivati dalla Asl di Viterbo secondo la direttiva regionale: nascita, salute psico-fisica del bambino 0-1 anno, screening oncologico del cervico-carcinoma, assistenza per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza, adozione, “Non aver paura” (percorso di interventi di contrasto alla violenza di genere), salute sessuale e riproduttiva, giovani. Oltre agli interventi in programma, ogni consultorio si è contraddistinto per iniziative specifiche, dalla consegna di gadget realizzati dalle amministrazioni comunali alla partecipazione di studenti, come è avvenuto a Bagnoregio con la presenza degli alunni dell’istituto tecnico agrario.
Il direttore generale, Daniela Donetti, impegnata nella visita di alcune delle 7 sedi interessate dall’evento, ha iniziato la giornata nel consultorio del capoluogo della Tuscia alla presenza del vice sindaco di Viterbo, Luisa Ciambella, del consigliere con delega alla sanità, Martina Minchella, e del consulente del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in materia di tutela dei diritti fondamentali di genere, Cecilia D’Elia. “Così come tutte le altre amministrazioni comunali coinvolte nella giornata – commenta il vice sindaco, Luisa Ciambella – anche il Comune di Viterbo ha voluto dare il proprio contributo e ci impegneremo anche in futuro a promuovere un servizio davvero importante che offre delle prestazioni che rispondono, secondo la logica della gratuità e della riservatezza, a specifici bisogni di salute. Penso, ad esempio, alle donne in gravidanza, a quelle che subiscono violenza, agli adolescenti, ma anche alle coppie che, non potendo avere figli, intraprendono il percorso verso l’adozione”.
“Il consultorio c’è – aggiunge Cecilia D’Elia – ed è un servizio innovativo che unisce il sociale e il sanitario, un luogo pubblico di incontro e di confronto che dobbiamo far crescere. L’iniziativa della Asl viterbese si pone in sintonia con le direttive della Regione Lazio che, attraverso il decreto 152 del 2014, hanno ridefinito e riordinato le funzioni dei consultori familiari, attraverso l’individuazione dei percorsi da attivare. Come ha più volte sostenuto il presidente Zingaretti, l’impegno della Regione è volto a destinare maggiori risorse al territorio e, in particolare, ai consultori familiari, per valorizzare anche il lavoro che gli operatori hanno svolto, spesso nell’ombra, in questi anni. D’altra parte la Regione Lazio è stata la prima nel 1976 a istituire i consultori familiari in Italia, applicando la legge 405 del 1975. Dobbiamo, quindi, proseguire su questa strada, promuovendo il consultorio e facendo in modo che sempre più cittadini vi si avvicinino, a partire dalle donne e dagli adolescenti”.
“Il consultorio è un centro che si è dimostrato di straordinaria importanza per la città”, commenta il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, che ha partecipato all’Open Day insieme al direttore sanitario dell’ospedale cittadino Fabiola Cenci e al direttore del distretto A Maria Assunta Silvestri. “Questo centro deve continuare a essere un presidio di prevenzione, informazione, consulenza e aiuto, un riferimento nelle diverse fasi della vita – continua – Il consultorio fu istituito a cavallo tra il 1977 e il 1978. Un periodo storico di grandi battaglie civili, in modo particolare a favore delle donne. Ed è bene ricordare che il centro nacque per iniziativa comunale, a seguito della legge del 1975 che istituiva i consultori con funzione di assistenza alla famiglia e alla maternità. I servizi erano svolti in locali comunali e vi lavoravano operatori come Molinari, Rainoni, Ciofo, Lucarini. Poi c’erano un ginecologo in convenzione e un comitato di donne, appositamente creato, per pubblicizzare i servizi. Venne introdotto il sostegno per i disabili nelle scuole e l’Utr (Unità territoriale di riabilitazione), con l’apporto indispensabile delle competenze di due terapisti quali la Molinari e Save”. “Mi auguro – conclude Mazzola – che sia solo l’inizio del rilancio del consultorio, che svolge, è bene ricordarlo, servizi gratuiti. Le premesse ci sono tutte, anche grazie alla rinnovata sinergia tra Comune e Asl di Viterbo, nella figura del direttore generale Daniela Donetti. E anche per l’ospedale di Tarquinia molte cose stanno cambiando in positivo”.
Alla cerimonia di Ronciglione presenti il sindaco Alessandro Giovagnoli e Antonio Bray, direttore sanitario Aziendale della Asl di Viterbo. “Il consultorio riveste un ruolo fondamentale per Ronciglione, ma anche per tutti i comuni limitrofi – specifica il primo cittadino -. Offro la massima disponibilità da parte del Comune per qualunque richiesta o necessità. Raggiungiamo un bacino di oltre 50mila cittadini, offrendo gratuitamente servizi fondamentali sia in termini di prevenzione che di sostegno alle coppie ed in particolar modo alle donne, dal ginecologo al pediatra, dallo psicologo agli assistenti sociali. E proprio per le donne è stato studiato un percorso ad hoc, sul quale la nostra amministrazione sta puntando molto. Cercheremo, inoltre, di portare questo bagaglio informativo tra i giovani in modo da coinvolgerli da subito: è infatti emersa l’idea di coinvolgere le scuole in un programma di educazione alla prevenzione”.
“L’impegno di Ronciglione all’interno di questo percorso integrato – aggiunge Bray – è di fondamentale importanza per tutta la provincia. Quello dell’Ospedale Sant’Anna è un servizio fondamentale, sia per la prossimità verso i cittadini serviti, esteso ai paesi limitrofi, ma anche come punto nevralgico di riferimento per il diritto alla salute della donna. A tal proposito, è stato studiato un piano terapeutico per le donne, che permette la garanzia assistenziale di genere. Abbiamo predisposto un servizio integrato con gli altri ospedali della provincia ed in particolare con il Belcolle di Viterbo, che a breve verrà reso digitale: le donne potranno consultare in rete informazioni, dati sanitari ed evoluzione del percorso di nascita.”
Nella circostanza è stato anche presentato il progetto della Asl Viterbo “L’Albero della Vita, Nascere con noi”, insieme di tutte le prestazioni offerte per promuovere la salute della donna e del bambino dalla gravidanza al primo anno di vita. Tra le tante informazioni disponibili per chi si avvicina al servizio, anche la possibilità di avere l’Agenda della Gravidanza, strumento di comunicazione tra la donna ed i servizi per l’assistenza alla gravidanza ed al parto.