Piccola variazione di programma. No, non c’è bisogno di mandare al macero le locandine e i cartelloni e i volantini. E neppure di cambiare la denominazione ufficiale, ma soltanto di aggiungere (magari solo nei pensieri) che quello di Viterbo (inaugurato ufficialmente ieri pomeriggio) è sì il Festival del volontariato (e tale rimarrà anche in futuro), ma è anche e soprattutto il Festival della coesione. Il copyright è di Marco Ciorba, presidente della Consulta comunale, l’organismo che raccoglie e coordina oltre 150 associazioni del terzo settore (quest’anno si sono aggiunte anche quelle combattentistiche e d’arma): migliaia di persone che lavorano ogni giorno e non solo quando c’è un’emergenza da tamponare (e in Italia, purtroppo, capita abbastanza spesso…), che non conoscono ferie o riposi o turni, che si danno da fare con qualunque clima e con qualsiasi tempo. E dunque è sacrosanto che ogni anno questo silenzioso esercito abbia una sua vetrina e che questa sia per tutti e per sempre il Festival del volontariato. La scelta di tenere tutti gli eventi indoor a Palazzo dei Priori non è casuale: la casa dei cittadini, la più bella del capoluogo, si apre ad un mondo in cui la parola d’ordine è semplicemente cuore ed è un omaggio che i viterbesi fanno a chi quotidianamente si impegna per gli altri.
“La coesione, la solidarietà, la sussidiarietà, le sinergie- scandisce ancora Ciorba – sono stati i cardini della nostra candidatura a capitale europea del volontariato. Abbiamo sfiorato il successo, ma tutto quello che è stato fatto e che faremo ancora costituisce un bagaglio che ci potiamo dietro: è lì la nostra forza”. A tagliare il nastro inaugurale il sottosegretario al lavoro e alle politiche sociali Luigi Bobba, affiancato dalla madrina della dodicesima edizione, la giornalista del Tg1 Giovanna Rossiello, che da oltre 10 anni è titolare della rubrica “Fa’ la cosa giusta”, dedicata appunto al volontariato. “Economia della condivisione, coesione, cura – spiega – sono le parole che voi abitualmente usate per portare avanti le vostre iniziative. In Italia ci sono oltre 5 milioni di persone che si dedicano a queste attività, che dedicano attenzione e tempo alla cura delle persone e delle cose. Senza fini di lucro, senza guadagnare nulla, occupandosi delle periferie umane e sociali: dei poveri, degli emarginati, dei malati, dei disabili, di vecchi e anziani. Spesso sentiamo dire che vanno avanti i furbi: non è vero. I giusti veri sono quelli che lavorano per gli altri”. Boato in una gremitissima Sala Regia (le sedie ad un certo punto non bastano più) dove ci sono le autorità (il prefetto Rita Piermatti, il vescovo monsignor Fumagalli, gli onorevoli Fioroni e Mazzoli, diversi assessori e consiglieri comunali, il comandante della Smam colonnello Briancesco) e i rappresentanti delle associazioni a cominciare dai coloratissimi clown di corsia, la cui rumorosa presenza mette allegria ed è sollievo reale per l’animo.
“Voglio citare – attacca il vescovo – un pensatore laico come Norberto Bobbio che diceva che il volontariato arriva dove non arrivano le istituzioni. Anche nella nostra città è così”. “Il volontariato – aggiunge il consigliere delegato Paolo Moricoli – unisce in un mondo che troppo spesso divide”. “La vostra chiave vincente – chiosa il vice sindaco Luisa Ciambella – è l’inclusione. In una situazione che è sempre complicata per le amministrazioni locali, alle prese con continui tagli di risorse, voi riuscite ad essere dappertutto e siete portatori sani di cose buone e importanti”.
Tocca al sottosegretario Bobba (che detiene anche la delega al terzo settore) chiudere la serie degli interventi. “Sono davvero contento di essere venuto a Viterbo, non solo per l’invito ricevuto dall’amministrazione comunale e per le affettuose sollecitazioni dell’amico Fioroni, ma soprattutto perché questa manifestazione è lo specchio dell’Italia migliore che tutti i giorni si rimbocca le maniche e lavora sodo senza protestare o lamentarsi e che fa in modo che tutti abbiano la possibilità di restare al passo con gli altri. E’ anche importante la legge di riforma che stiamo cercando di concludere attraverso il contributo di tutti, in modo ce sia la più inclusiva e condivisa possibile. Un progetto che tiene insieme e dà certezze normative ad un mondo variegato, fatto di enti, associazioni, imprese e cooperative sociali, singoli cittadini: tutti uniti da un obiettivo alto: il sostegno ai bisogni degli altri”.
E ancora: “Cercheremo di emanare al più presto i decreti attuativi. Posso anticipare che saranno previsti particolari riconoscimenti a chi riuscirà a fare rete, come siete stati capaci di fare a Viterbo, arrivando al secondo posto nella gara per il titolo di capitale europea del volontariato: sono certo che si riproverete”.
“Il volontariato – conclude Bobba – è una vera e propria infrastruttura portante nel nostro Paese e ne costituisce un’ossatura fondamentale. Buon festival a tutti”.