16112024Headline:

Referendum sociali, al via la raccolta di firme

Oggi in Piazza del Teatro il primo appuntamento del comitato promotore

Parte anche a Viterbo la raccolta di firme per i referendum sociali

Parte anche a Viterbo la raccolta di firme per i referendum sociali

Oggi alle 16,30 a Viterbo, in piazza Verdi (piazza del Teatro, lato banca)si avvia la campagna per la raccolta firme per i referendum sociali. I referendum sono stati promossi da un’alleanza sociale dei movimenti: scuola pubblica, acqua, campagna contro la devastazione ambientale e comitato contro il piano nazionale inceneritori. Il Comitato promotore dei referendum contro la buona scuola di Viterbo, si impegna nella lotta per tutti i referendum sociali avviando anche a Viterbo la campagna referendaria che terminerà il 18 giugno.

Cosa saremo chiamati a firmare? Lo strumento referendario ci permetterà di abrogare gli elementi più pericolosi della legge 107 sulla scuola, la legislazione che consente le trivellazioni in mare e in terraferma e quanto prevede lo Sblocca Italia rispetto ad un piano strategico per nuovi inceneritori, mentre una grande raccolta di firme per una petizione popolare vuole contrastare la ripresa dei processi di privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni.

Quattro quesiti riguardano l’istruzione, contro la legge 107 e la “cattiva scuola” di Renzi: il potere discrezionale dato ai dirigenti scolastici di scegliere e confermare i vari docenti nelle scuole, (i quali saranno soggetti a chiamata triennale, su tutto il territorio nazionale) eliminando la continuità didattica e dando vita a fenomeni di clientelismo e favoritismo; l’obbligo di effettuare 200 o 400 ore di alternanza scuola lavoro che nell’anno in corso ha già sottratto 70 ore di istruzione alle classi terze dei licei; l’entrata dei finanziamenti da parte dei privati delle scuole (private e pubbliche) che condizioneranno il curriculum scolastico, “privatizzeranno” le scuole alleggerendo lo stato del dovere di investire le entrate pubbliche (le nostre tasse) per l’istruzione; ed infine, l’eliminazione del comitato di valutazione e del potere dei dirigenti scolastici di scegliere gli insegnanti che meritano il premio economico sostituendo alle logiche collaborative, che dovrebbero accompagnare l’azione didattica e formativa nella scuola, con logiche competitive e conflittuali per niente adatte ad un ambiente, come quello della scuola, che ha come fine la formazione dell’individuo.

Un quinto quesito mira all’abrogazione di norme legislative che danno il via a una nuova “attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi”, per fermare un nuovo Piano Nazionale di trivellazione nei nostri mari e fiumi alla ricerca di idrocarburi, che sarebbe ulteriormente devastante per l’ambiente;

Il sesto quesito riguarda l’abrogazione di norme di legge che vogliono imporre l’attuazione di nuovi inceneritori su tutto il territorio nazionale nonché il potenziamento degli attuali, nel quadro di una progettazione nazionale che prosegue pervicacemente su una strada, per lo smaltimento dei rifiuti, che si è già abbondantemente dimostrata distruttiva e ultra-inquinante.

Ai suddetti quesiti, si affiancherà, nella raccolta firme, una petizione popolare per il diritto alla gestione pubblica del servizio idrico, presentata dal Movimento per l’Acqua Bene Comune, che ha dovuto rinunciare ad inserire anche un suo quesito referendario, avendo il governo tolto in extremis, a ridosso dell’inizio della campagna, il provvedimento legislativo che si sarebbe voluto abrogare.

Oggi è possibile firmare in piazza del Teatro

Oggi è possibile firmare in piazza del Teatro

Al fianco dei quesiti sociali il comitato sarà impegnato anche nella raccolta firme per il referendum costituzionale e l’abrogazione di alcuni articoli dell’Italicum. All’approvazione definitiva del testo delle modifiche alla Costituzione, contenute nella legge Renzi-Boschi, è seguito il deposito del quesito referendario. In difesa della costituzione saremo chiamati a votare il prossimo autunno ma inizieremo a raccogliere le firme per esigere il referendum costituzionale anche per iniziativa popolare. La riforma Renzi- Boschi non riduce i costi, non migliora la qualità dell’iter legislativo, ma scippa la sovranità dalle mani del popolo sottraendo potere ai cittadini e mortificando il Parlamento. Congiunta alla nuova legge elettorale Italicum, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico. I quesiti abroga Italicum riguardano, infatti, sia il carattere ipermaggioritario della legge, distorsivo della rappresentanza democratica, che è il risultato del premio di maggioranza del ballottaggio, sia le norme che servono a “nominare” almeno i due terzi dei deputati.

Dopo l’appuntamento di oggi, saremo sabato alle 10 a Viterbo in piazza dei Caduti (al mercato) e alle 16,30 piazza del Teatro e domenica alle 16,30 piazza del Teatro.

Solo facendo emergere una discussione di merito su ciascuno di questi temi e proponendo un modello alternativo di democrazia e un’idea diversa di società; solo dando modo ai cittadini di riprendere la parola e ristabilendo il principio della partecipazione diretta e della riappropriazione della sovranità popolare sarà possibile coniugare l’interesse generale con una dimensione più sostenibile della vita di ciascuno di noi.

Il comitato promotore contro la “buona scuola” e i referendum sociali

Roberta Leoni – Maria Grazia Chetta – Alessandra Boccolini

 

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