Certe cose si commentano da sole. Ma talvolta è bene rimarcarle. A Viterbo la mostra (molto bella, tra l’altro) giù a valle Faul, ancora non ha strappato 1600 biglietti. E tutti sembrano soddisfatti (chissà perché). A Castiglione in Teverina invece sta per arrivare uno dei musicisti più importanti del mondo. E nessuno a Viterbo è dispiaciuto del fatto che Robert Glasper andrà a Castiglione solo perché nel capoluogo non sono stati in grado di mantenersi il Tuscia in jazz (nonché di dargli i soldi promessi).
Detto questo, e ricordato che il Comune al Tuscia in jazz deve ancora quei 14mila euro (sempre doveroso rimarcarlo) andiamo al concerto. Dopo il grande successo del festival, esordio pasquale (per dire, il solo lunedì dell’angelo 1000 presenze al museo del vino), la cricca di Italo Leali torna a Castiglione. Per chiudere la sessione spring. E per farlo nel migliore dei modi.
La data da segnare in rosso sul calendario è quella del 25 aprile prossimo venturo. Quando il palco del Muvis verrà calcato da sua maestà quel signore di cui sopra, Robert Glasper. Uno dei più straordinari e innovativi musicisti del panorama internazionale. Un capostipite della scena black-underground americana.
Chi è Glasper? Partiamo dal 2013, anno della consacrazione, del Grammy award intascato nella categoria “Best R&B album”. Dove per vincere o sei un mostro o sei spacciato. Il suo “Black radio” è stato votato come migliore. Con quel tocco di hip-hop che non gusta mai, se posto così signorilmente.
Fondamentalmente il pianista è questo. Un jazzista con le “sfere”. Ma capace di coniugare ai grandi classici (basso, piano, batteria) cose fresche, inedite, geniali. Come appunto l’R&B e l’hip-hop (quello vero, non monnezza stile Fedez).
Cenni storici. Il musicista nasce in Texas, figlio d’arte da parte di madre. La signora suonava e cantava gospel. E quindi le chiese battiste intorno a Houston formarono un giovane Glasper.
Seguono poi i tempi della High School e della New School University di New York. Per arrivare all’esordio discografico (2004) intitolato Mood.
Da allora ad oggi una escalation di successi. Di gemme. Di concerti che catturano lo spettatore. Un’esperienza terribilmente unica, da fare.
Per la data di Castiglione la formazione sarà quella della band Experiment. Con Derrick Hodges al basso elettrico, e Mark Colenburg alla batteria. Per l’occasione inoltre il festival, in collaborazione con la Proloco e la banda cittadina, organizzeranno una cena con degustazione di vini del territorio, nella bellissima enoteca. Si potrà quindi con un ticket agevolato (30 euro) mangiare e ascoltare.
E ne varrà la pena. Sicuramente.
P.s. Per chi fosse a secco, cliccando qui un piccolo assaggio: http://youtu.be/260MLsqtWVA