Giulio Marini scava per arrivare al fondo. E risalire
Consigliere Marini, innanzitutto auguri.
“Grazie, ve ne siete ricordati”.
Facebook fa miracoli in questo senso…
“Sono 59, ma non me li sento”.
E comunque Viterbopost ha deciso di rovinarle il compleanno.
“E perché mai?”.
Magari per parlare della cena dell’altra sera di Forza Italia.
“Non mi rovina proprio niente”.
Una maniera per non rispondere…
“Non mi sottraggo, anzi”.
Allora che ne pensa?
“Che se le intenzioni sono quelle di riaggregare, allora va benissimo”.
Ma non crede che erano quelle le intenzioni?
L’intervento di Giovanni Arena alla cena di Forza Italia
“Non lo so. Intanto vediamo da dove si parte”.
E da dove si parte?
“Da una situazione di disgregazione assoluta: a livello viterbese, regionale e nazionale”.
Non ampliamo troppo il campo…
“Viterbo è lo specchio fedele di quanto accade in ogni altra provincia italiana e soprattutto a Roma. E questo non lo dice Giulio Marini, ma una parlamentare considerata berlusconiana per eccellenza”.
Cioè?
“L’onorevole Biancofiore. Che, fra le altre cose, ha anche detto che Forza Italia è diventata un’accozzaglia dove molti, anzi troppi, pensano solo agli interessi personali e alla propria poltrona”.
Un’analisi assai cruda: la condivide?
“Veramente, nel mio piccolo, queste cose le vado dicendo da molto tempo”.
E Berlusconi non riesce più a tenere insieme il partito…
“La sensazione è questa. Troppe pressioni, troppa gente che gli ronza intorno solo per perpetuare il proprio potere. I risultati sono sotto gli occhi: il partito non esiste più”.
Si parla sempre più apertamente di scissioni.
“Non mi meraviglio affatto: peraltro alle scorse politiche, nel collegio Lazio 2 (cioè quello composto da Viterbo, Rieti, Frosinone e Latina) ai primi tre posti c’erano tre romani e due sono già usciti. Di che stiamo parlando?”.
Sarà decisivo l’esito delle amministrative?
“Può essere”.
Proviamo a calare questi discorsi nella Tuscia.
“Le amministrative nei piccoli comuni si concretizzano soprattutto in liste civiche. E’ quello che sta accadendo qui da noi: ognuno va per conto suo, il partito non esiste e si va avanti così”.
Magari con una cena…
“Appunto. Giovanni Arena mi aveva invitato ma ho detto a lui le stesse cose che sto dicendo adesso, spiegando perché non avrei partecipato. Prima di un incontro conviviale, sarebbero necessari atti concreti per riaggregare. E invece non vedo nulla del genere in giro”.
Ma non c’era un coordinamento?
“Coordinamento di che? Ora si parla di gruppo di lavoro che non sta né in cielo né in terra. La verità è un’altra”.
E qual è?
“Che ci sono stati errori e che si continua a sbagliare. I coordinatori sono stati nominati e non eletti: questo è il punto. Il resto sono conseguenze nefaste per Forza Italia”.
Il sindaco di Montalto di Castro Sergio Caci e la consigliera comunale viterbese Antonella Sberna
L’eterno dualismo Marini – Battistoni?
“Il partito nella Tuscia è polverizzato, non si fa nulla per unire, anzi si opera per dividere ancora di più. Se le premesse sono queste, le cene non servono a nulla. Punto”.
Ottimista o pessimista?
“Né l’uno, né l’altro. Credo che sia necessario toccare il fondo per poter risalire”.
Quanto è distante il fondo?
“Ci stiamo arrivando, per fortuna”.
E poi?
“Qualcuno ci rimarrà, altri (quelli che hanno più fiato e forza) risaliranno. E si potrà ripartire dopo aver fatto un po’ di pulizia”.
Buon compleanno, Giulio Marini.
“Grazie ancora. E state tranquilli: non me lo avete rovinato”.
