Settantuno anni fa il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) proclamò l’insurrezione di tutti i territori ancora occupati, esortando i gruppi partigiani ad attaccare ed imporre la resa ai presidi fascisti e nazisti. Al grido di “Arrendersi o perire!”, in attesa dell’arrivo degli alleati, tra il 25 aprile ed il 1 maggio l’Italia fu presto liberata da vent’anni di dittatura e da cinque anni di guerra.
Il 25 aprile, culmine dell’insurrezione della Resistenza, non è una festa nazionale come le altre; è lì che affondano le radici democratiche della nostra Storia, è lì che un popolo vessato si riscatta dalla sua condizione di subalternità ad un regime opprimente e sanguinoso. Il 25 aprile è la nostra memoria, è il nostro Natale laico, è il ricordo intimo e commosso di quanti a costo della propria vita, a prescindere dall’inclinazione ideologica, politica e religiosa, hanno dato vita a quella straordinaria esperienza civile che è stata la Resistenza. Ed è sui valori della Resistenza che si fonda la nostra Carta Costituzionale, la nostra ossatura democratica, il nostro presente ed il nostro futuro. Ed è soltanto con un prezioso esercizio della nostra memoria storica che quei valori, da inchiostro su carta, si traducono nel nostro operato quotidiano.
Oggi sarà un giorno di festa, un giorno di commosso ricordo, un giorno in cui – anche solo intimamente – abbiamo il dovere morale di ricordare chi si è battuto per noi, con il sangue, con il sacrificio della vita, per apportare uno straordinario contributo a quel bene così grande che è la libertà.
Melissa Mongiardo
Consigliere comunale del Partito Democratico