A vent’anni di distanza dal suo celebre libro su Puškin, Serena Vitale torna al reportage letterario, approfondendo la figura del grande poeta e drammaturgo futurista Vladimir Majakovskij ne “Il defunto odiava i pettegolezzi” (Adelphi). Appuntamento oggi alla Biblioteca Consorziale alle 17,30.
Allieva di Angelo Maria Ripellino, Serena Vitale è una delle più grandi conoscitrici della lingua e della letteratura russe e una delle personalità più importanti in questo campo. Ha vissuto a Mosca e a Praga e dal 1972 insegna Lingua e Letteratura russa. Consulente editoriale, critica letteraria, ha tradotto migliaia di pagine dal ceco e dal russo. Tra i suoi libri, “Il bottone di Puškin” (Premio Viareggio per la saggistica, Comisso per la biografia e Basilicata per la narrativa), “La casa di ghiaccio” (Premio Bagutta e Premio Piero Chiara), “L’imbroglio del turbante” (premio Pen Club, Premio Grinzane Cavour). Nel 2015 esce per Adelphi “Il defunto odiava i pettegolezzi”.
Suicidatosi con un colpo di pistola (una Mauser) al cuore il 14 aprile 1930,Vladimir Majakovskij lascia dietro di sé proprio quello che non avrebbe voluto: una scia interminabile di congetture, calunnie e dicerie. Accanto al cadavere, un bigliettino con la richiesta di non fare troppi pettegolezzi – esattamente come farà Cesare Pavese vent’anni dopo – da cui il titolo del libro. Con lo stile che l’ha resa un’autrice pluripremiata e tradotta in molti paesi, Serena Vitale torna a misurarsi con un’altra delle figure più enigmatiche e complesse della cultura russa, Vladimir Majakovskij. A metà fra reportage giornalistico, saggio letterario e romanzo biografico, il libro della Vitale restituisce pienezza al suicidio del poeta russo, cogliendone la profondità umana e culturale del suo gesto.
Citando molti autori, da Marina Cvetaeva a Boris Pasternak, pescando dalle lettere e dagli archivi dei giornali dell’epoca, la Vitale ricrea un grande affresco intorno alla vita e alle vicissitudini, interne ed esterne, del grande futurista e rivoluzionario russo, osteggiato e incompreso in vita, quanto osannato e studiato dopo la sua morte.
“Per noi è un grande onore – commenta Paolo Pelliccia, commissario straordinario della Biblioteca Consorziale di Viterbo – ospitare Serena Vitale all’interno del nostro palinsesto di incontri degli Speciali, e credo che sia un importante segnale del livello di riguardo raggiunto dal nostro polo bibliotecario, che viene riconosciuto come palcoscenico ideale da una casa editrice del livello di Adelphi, che è presente anche con Benedetta Craveri per Gli ultimi libertini il 21 maggio”.
Coloro che parteciperanno all’incontro con Serena Vitale, riceveranno in omaggio un manifesto stampato da Primaprint per l’occasione.