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Quando Tonino promise i soldi a Italo

Su YouTube parla Delli Iaconi: "Per ora bilanci bloccati, ma supportiamo Tuscia in jazz"

Il video della conferenza su YouTube

Il video della conferenza su YouTube

Più misterioso di Rookford e Sleepy Hollow in tandem. Più segreto di Fatima, più intrigante di un vecchio James Bond. E pensare che invece la soluzione era così tanto semplice. Cribbio.
Ci si chiedeva, ormai da una decina di giorni, come caspita avesse fatto il Comune di Viterbo ad accumulare 14mila euro di buffi nei confronti del Tuscia in jazz. Non ci abbiamo dormito manco la notte. E quindi giù, ad ipotizzare teorie complottiste, paradisi fiscali, banconote nascoste sotto le mattonelle di Ferento e altri stratagemmi di varia natura. Poi uno si alza la mattina, ieri mattina (come tutte le mattine) e scopre che la soluzione all’enigma l’ha trovato un caro collega. Cioè: martedì 5 aprile 2016, d’ora in avanti, verrà ricordato come il giorno del “Teorema di Tonino”. Mica poco.
E in cosa consiste, la suddetta formula? Semplice. Ve lo ricordate l’assessore Antonio Delli Iaconi? Sì, quello che non ci ha mai risposto al telefono. Colui il quale pensavamo non ci volesse stare a sentire? In realtà era solo impegnato a buttar giù l’elaborato. Tonino ha parlato, dunque. Tipo Zarathustra. E dalle sue tavole è emerso il dato illuminante, la rivelazione: Italo Leali è matto.
Cacchio. Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Era fin troppo evidente, a vederla bene. Il direttore del Tuscia in jazz si è alzato dal letto, un giorno, e dopo aver portato la sua musica (con risultati stupefacenti) in giro per ben 22 comuni della Provincia, ha deciso di cominciare ad occupare le piazze del capoluogo. Gli è partita la brocca.
E così, da vero pazzo (guardate che capelli) ha montato un palco a Bagnaia. Senza permessi. Non lo hanno cacciato via solo perché i folli vanno assecondati. Poi è sceso a Viterbo, ha trovato le chiavi degli Almadiani, e pure lì concerti su concerti. Senza licenze, chiaro. Idem al San Leonardo, alla Fondazione Carivit, al Blitz… Infine, stufo ed esausto, si è presentato ai giornali e ha detto che il Comune gli doveva i famosi 14mila euro.
Fortuna però che a quel punto sono spuntate le parole di Delli Iaconi: “In merito non ci stanno né una delibera né un impegno di spesa”. E quindi sì, dichiaratelo pure matto, il poro Italo.
Qualcosina però, seppur ormai la sentenza è stata data, non torna. Vi lasciamo così con delle domande (che non avranno mai risposta).
Perché il primo anno lo hanno pagato e il secondo no?
Come mai lo stesso Delli Iaconi era in conferenza stampa di presentazione dell’evento (guarda video in fondo)?
Perché il consigliere Paolo Moricoli su queste colonne si è detto dispiaciuto della situazione?
E come mai anche il presidente del Consiglio comunale, Marco Ciorba, ha tenuto a precisare che lui quei 1000 euro, come da accordo, li ha pagati?

Italo Leali, direttore artistico del Tuscia in jazz

Italo Leali, il matto del Tuscia in jazz

Riassumendo così tanti quesiti, ne esce uno finale: sarà mica che Tonino ha promesso a Italo questi benedetti soldi, ma senza firmare un straccio di pezzo di carta, ed ora se lo è dimenticato? Può succedere. Ecco quindi un utile link (https://www.youtube.com/watch?v=XrjzQTjop04) nel quale proprio Delli Iaconi tranquillizza la truppa del Tuscia in jazz, il 20 marzo 2015. Lo abbiamo estrapolato dall’archivio del collega Mauro Galeotti, che ringraziamo. Al minuto 19.40 la chicca: “Per ora abbiamo i bilanci bloccati, ma questa manifestazione ha bisogno di supporto economico, che sicuramente daremo…”.
Buona visione.

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