23112024Headline:

Bisaccia del Pellegrino simbolo della Tuscia

Contiene miele, olio, nocciole e confettura di ciliegie. Presentati anche 5 percorsi turistici

La presentazione della Bisaccia del Pellegrino

La presentazione della Bisaccia del Pellegrino

Miele (Azienda agricola Marino Giuliani di Grotte di Castro), ciliegie (in confettura, Consorzio Ciliegia di Celleno), olio extravergine (Cooperativa agricola Cesare Battisti di Vetralla) e nocciole (rigorosamente dei Cimini, Coopernocciole di Capranica). Eccoli i prodotti di eccellenza della Tuscia (solo alcuni, non certo tutti) riuniti nella Bisaccia del Pellegrino, l’iniziativa promozionale legata al Giubileo della Misericordia e alla Via Francigena, una delle strade giubilari più importanti e famose. La sacca esordisce già domenica prossima in occasione delle cerimonie conclusive della Settimana nazionale delle Vocazioni che si tengono appunto a Viterbo: l’obiettivo è di farne un simbolo della Tuscia, che quindi possa essere venduto anche negli esercizi commerciali, ad un prezzo – pare – di 15 euro. Il progetto, oltre al valore economico legato alla promozione dei prodotti agroalimentari dei soci di Campagna Amica, esprime anche una forte valenza sociale visto che le borse – la titolarità del marchio è della associazione Civita – sono realizzate oltre che dall’associazione Il Giardino di Filippo, anche dai giovani della cooperativa sociale Gli anni in Tasca con l’intervento dell’artigiano Flavio Scatolla.

Il direttore di Coldiretti Viterbo Alberto Frau con l'assessore regionale all'agricoltura carlo Hausmann (a destra)

Il direttore di Coldiretti Viterbo Alberto Frau con l’assessore regionale all’agricoltura Carlo Hausmann (a destra)

“Nella Bisaccia – sottolinea il direttore di Coldiretti Viterbo, Alberto Frau – abbiamo messo un territorio, la sua storia, le sue tipicità e bellezze. La nostra iniziativa nasce per promuovere turismo e agricoltura, i due settori sui quali poggia l’economia locale, quelli sui quali si può investire perché assicurano una traiettoria di futuro”. “Questo sacchetto – aggiunge il sindaco Leonardo Michelini – è la realizzazione concreta di una collaborazione che mette insieme il Comune, la Diocesi, la Banca di Viterbo (alla quale è bastata una semplice telefonata per aderire con convinzione al progetto), la Coldiretti, l’Associazione Civita e il Giardino di Filippo: una sinergia vincente”. “Questa può diventare una grande opportunità di lavoro. Quando il Giubileo sarà finito – auspica il vescovo Lino Fumagalli – la Bisaccia potrebbe continuare ad essere prodotta e venduta nei bar, nei negozi, nei ristoranti ai tanti visitatori che durante tutto l’anno vengono in città e negli altri centri di maggiore richiamo turistico. E così si dà lavoro a chi lo ha perso e a chi, i giovani, non lo ha mai avuto”.

La Bisaccia del Pellegrino sarà in vendita a 15 euro

La Bisaccia del Pellegrino sarà in vendita a 15 euro

Insieme alla Bisaccia sono stati anche illustrati cinque percorsi di fede più strettamente legati a Viterbo: la via delle fontane, la via dei quartieri medievali, la via dei Papi, la via di Santa Rosa e la via dei monasteri. “Siamo riusciti a coniugare gli aspetti turistici e quelli agroalimentari – sottolinea l’assessore Giacomo Barelli – la Bisaccia contiene prodotti di facile consumo, ad alto valore energetico, proprio come quella che utilizzavano i pellegrini del passato”.  “Al di là del valore intrinseco, la Bisaccia – chiosa Chiara De Santis del Giardino di Filippo – è portatrice di valori e perciò merita di essere acquistata”. “Il progetto è nato due anni su impulso del giornalista Rai Sergio Valzania – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Carlo Hausmann all’esordio a Viterbo -. La Francigena è la prima strada giubilare a presentarlo ufficialmente. Ne sono orgoglioso poiché il Lazio presenterà altri tre cammini. Dobbiamo raccontare il nostro territorio utilizzando semplicemente ciò che abbiamo: che è buono, sano, nutriente e non ha bisogno di additivi. Non c’è miglior sport per pubblicizzare le nostre bellezze e le nostre tipicità”. “Siamo nati – interviene Vincenzo Fiorillo, presidente della Banca di Viterbo, partner dell’iniziativa – più di un secolo fa come cassa rurale e quindi siamo sempre pronti a sostenere iniziative che coinvolgono gli aspetti agricoli del territorio. Ne sono convinto io e soprattutto ne sono convinti i nostri 2500 soci”. “Ritengo – interviene l’assessore al turismo Giacomo Barelli, anima del progetto insieme all’assessore Hausmann – che si siamo riusciti a coniugare gli aspetti turistici e quelli agroalimentari: la Bisaccia contiene prodotti di facile consumo, ad alto valore energetico, proprio come quella che utilizzavano i pellegrini del passato. E’ un’iniziativa che connota positivamente il nostro territorio e dunque va accolta positivamente”.

“Ciò che mi preme sottolineare – conclude il sindaco Leonardo Michelini  – è come anche in questo contesto il comune denominatore sia la terra. La forza di questa iniziativa, che registra il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici del territorio, sta nella nostra capacità di saper valorizzare le nostre origini e il legame con il nostro passato”.

 

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