19112024Headline:

Arrivano i soldi e li buttiamo via…

Riflessioni e considerazioni di varia umanità sorseggiando il caffè della domenica

trentarighe disegnoNovevirgolatre. Niente battute, per favore: Viterbopost non è impazzito e non dà i numeri (almeno nelle prossime 2-3 ore). Quella cifra (volutamente scritta a lettere) rappresenta i miliardi di euro che l’Italia nel suo insieme ha ricevuto dall’Unione europea e non ha speso entro il termine del 31 dicembre scorso. A fare le pulci al vergognoso spreco è la Cgia di Mestre, l’Associazione artigiani piccole imprese, che certifica come il nostro Paese, sempre a caccia di soldi, si permette il lusso di buttare dalla finestra una somma che, tanto per dire, servirebbe a completare una cinquantina di trasversali in tutta Italia, tipo la Orte – Civitavecchia. Sempre ammesso che la si smetta di giocare con i colori e si vada finalmente avanti, ma questo è un altro discorso.

Dal 2007 al 2013, la Ue ha concesso fondi all’italico StivalE per 46,4 miliardi di euro. Di questi ne abbiamo spesi 37,1, pari al 79,9%. E il resto? Non si sa. Eppure c’è stato un biennio intero (2014-2015) per farlo o, quanto meno, per impegnarlo. Meglio pensare ad altro, magari alle tette che sventolano (un po’ cadenti) all’Isola dei famosi, o agli squallidi revival televisivi di Fazio e dintorni o alla Rai (sempre per rimanere in zona) che pur avendo una ventina di direttori lautamente pagati e di fatto non utilizzati, ne va a prendere un’altra paccata dall’esterno. Sempre la Cgia fa sapere che di quei 9,3 miliardi, 2,7 non sono stati utilizzati dallo Stato, gli altri 6,6 dalle regioni. Per carità, c’è tempo comunque “fino al 31 marzo 2017 per presentare le pezze giustificative delle spese sostenute, anche se queste ultime devono essere state sostenute entro e non oltre la fine dello scorso anno”. Cioè, o quei soldi li abbiamo realmente impegnati oppure li possiamo dimenticare per sempre. Sono Sicilia e Campania a detenere il triste record di enti che meno hanno utilizzato i fondi europei; in generale, sono le regioni del Sud a non usufruire di quei finanziamenti, con la lodevole eccezione della Puglia. Decisamente meglio fanno al Nord con Friuli Venezia Giulia, provincia di Trento, Marche e Veneto a guidare la classifica.

Quando si parla male dell’Europa, si pensi pure che ci sono aspetti non secondari che vanno messi in conto. Se poi siamo così stolti da non sfruttarli, la colpa è solo nostra. E’ pure vero che, per molti versi, l’Unione europea è solo un’utopia e che i critici ad oltranza non hanno poi tutti i torti. Ma di fronte a certe ignobili omissioni, bisogna che qualcuno ne renda conto. Amministratori, burocrati, dirigenti e funzionari che avevano il dovere di intervenire, non lo hanno fatto: in un Paese serio, sarebbero stati già cacciati a calci nel sedere. O sono incapaci o sono in malafede: la sostanza però non cambia. Abbiamo buttati via una sventola di miliardi che sarebbero serviti come il pane. Ce lo possiamo permettere? Decisamente no.

Buona domenica.

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