Un time out della Stella Azzurra
Ragazzi, qui bisogna parlarsi chiaro: ogni obiettivo in qualunque settore si raggiunge con l’unità di intenti. Se ci sono incrinature di qualsiasi genere, il traguardo si fa lontano, a meno che non si stia parlando di geni o superman che da soli possono praticamente tutto. Ma non è il caso della Terra di Tuscia, squadra di pallacanestro che per arrivare a centrare la salvezza senza bisogno di disputare i play out, deve poter contare sul contributo di tutti. Il recentissimo episodio che ha visto protagonisti coach Umberto Fanciullo e il giocatore Andrea Vignali appartiene alla categoria delle incomprensioni gravi, da sanare al più presto. Un rapidissimo riassunto racconta di un rimprovero del tecnico, mal digerito dal giocatore che reagisce a muso duro. Conseguenza: Vignali in panca per tutto il resto della gara (e si era alla fine del primo quarto); richiesta di colloquio del coach ai vertici societari. Non si è alla dicotomia drastica “io o lui”, ma certo il clima appare abbastanza incandescente, tutt’altro che foriero di un futuro positivo.
La società sembra intenzionata a prendere un provvedimento disciplinare nei confronti di Vignali, oltre ad un chiarimento generale che permetta di poter andare avanti nel rispetto dei ruoli e del carattere di ognuno dei protagonisti. E’ l’episodio che caratterizza indelebilmente il match contro Empoli, finito con il successo dei toscani capaci di esprimere una pallacanestro assai fisica che impedisce ai padroni di casa di giocare decentemente sotto canestro e di dover puntare tutto o quasi sul tiro da fuori. E siccome il pallone non vuole proprio sapere di entrare nella retina con l’aggiunta del dominio dei toscani ai rimbalzi, ecco confezionato il ko. Che comunque non pregiudica il cammino della Stella verso la permanenza senza prolungamenti: la Stella Azzurra Roma perde a Palermo e così le due squadre restano appaiate (con Viterbo in vantaggio nella differenza canestri).
Marcante, ennesima prova da incorniciare
I migliori & i peggiori
Peroni 5,5: si sbatte in difesa, ma tira con percentuali mediocri (3 su 12 dal campo). Almeno per un bomber come lui
Cianci 5,5: deve cantare e portare la croce con risultati alterni. La grinta non manca, ma da sola non basta
Mathlouthi 4,5: spento, ininfluente, anche distratto. Ha l’alibi di una settimana complicata per via della febbre, ma dello sbarazzino puntero di inizio stagione, non si vede nemmeno l’ombra
Giancarli 6: qualche buona iniziativa, ma anche letture non consone alle necessità. Di riffa o di raffa, fa 14 punti e salva la sua serata
Fiorentino 5: è vero che viene subito penalizzato dai falli, ma anche quando è in campo si nota poco. Soprattutto non appare autorevole ai rimbalzi dove perde sistematicamente i duelli con gli avversari
Vignali sv: in campo per poco più di 5′, poi il fattaccio. Che avesse un certo caratterino, era cosa nota, ma qui il problema è che Viterbo gli ha offerto un’occasione: perché non sfruttarla?
Meroi 6: fa il suo, spesso contro avversari che lo sovrastano fisicamente. Nessun rimprovero particolare
Rovere 4,5: la casella dei punti segnati resta immacolata (0 su 2 da due e 0 su 5 da tre). C’è bisogno di aggiungere altro?
Marcante 7,5: monumentale. Resta in campo, a 35 anni suonati, praticamente per tutti i 40′ e da solo cerca di tenere in piede la Stella. Miglior rimbalzista, miglior marcatore in assoluto (20 punti): un esempio di serietà e applicazione.
