Che cosa succederebbe se a sconvolgere la vita della tranquilla cittadina di provincia, che da sempre vive e prospera grazie al turismo e all’agricoltura, dovessero arrivare centinaia di tir carichi di rifiuti speciali? Se lo stanno chiedendo, attoniti, in questi ultimi giorni i cittadini di Montefiascone, su cui grava lo spettro della realizzazione di un impianto di stoccaggio e trattamento di fanghi prodotti dalle acque reflue urbane proprio in prossimità della Rocca dei Papi. I montefiasconesi giovedì sera, proprio per mobilitarsi contro questa ipotesi, si sono detti pronti alle barricate in difesa del territorio e hanno costituito il comitato ”Montefiascone senza fanghi”.
Questi i fatti. ”La società Solemme spa, azienda partecipata dal noto gruppo Acea (una delle principali multiutility italiane, con oltre 7mila dipendenti, quotata in Borsa nel 1999 e attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei business dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente, anche attraverso il controllo di società di cui è principale azionista, ndr) e già proprietaria di un impianto simile a Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto, ha già presentato al riguardo una richiesta alla Provincia di Viterbo – spiegano dal comitato -. Non solo: la società ha anche già affittato un ampio capannone in disuso, di proprietà di un privato, in località Madonnella, nell’immediata periferia di Montefiascone, in direzione Orvieto. Una volta quella struttura ospitava un maglificio e ora dovrebbe, nei piani della società che fa capo ad Acea, diventare la sede dell’impianto per il trattamento dei fanghi”.