Da Sergio Insogna, consigliere comunale del Gruppo Gal, riceviamo e pubblichiamo:
“Dopo l’ennesimo episodio violento che ha caratterizzato il post consiglio del 3 marzo, credo che sia giunto il momento di porre fine ad un malcostume ed una situazione amministrativa che riguarda le intemperanze e le continue provocazioni messe in atto dall’assessore Barelli in consiglio comunale ed anche in altri luoghi delle sale e degli uffici comunali.
Questo frizzante e scomodo assessore in questi anni si è rivelato croce e delizia di questa maggioranza, che sin dall’inizio ha subito la scelta del sindaco, peraltro in controtendenza con la volontà popolare (poco più di 100 preferenze prese alle elezioni), che ha ritenuto opportuno di assegnargli deleghe assessorili, che subito hanno creato situazioni di imbarazzo e di difficoltà sia dentro che fuori la maggioranza.
Ma quello che poi si è rilevato assolutamente preoccupante è stato ed è il suo continuo atteggiamento aggressivo e poco avvezzo al dialogo civile e costruttivo. Episodi che lo hanno visto protagonista in negativo sono stati più volte ripresi dalla stampa locale, dai cittadini e dagli osservatori attenti alle vicende amministrative e politiche di questa città. Io stesso ho subito la veemenza verbale e la continua provocazione ad ogni mio intervento in consiglio, tanto da dover richiedere spesso e volentieri l’intervento del Presidente a tutela del mio diritto di espressione e di parola. Molto infelice ed inopportuna fu la sua espressione (“Fatti i cazzi tuoi!”), mentre stavo chiedendo al presidente del consiglio De Alexandris, sua compagna di gruppo politico, di non dimettersi perché non ce n’era il motivo, ma tanti altri scontri verbali ed atteggiamenti inopportuni con me ed altri consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, hanno caratterizzato la presenza turbolenta di questo assessore. Ma, oltre ciò, si deve registrare che anche in giunta il suo comportamento non è sempre adeguato e rispettoso ed a volte va un pochino sopra le righe. Se aggiungiamo anche che non sembra molto gradito al personale del comune di cui è il referente amministrativo, il quadro generale non è dei migliori anzi è allarmante.
Certo una mozione di sfiducia deve avere anche una contestazione di carattere amministrativo, e onestamente anche qui non si è fatto mancare nulla, grazie anche alla disponibilità del sindaco che spesso e volentieri l’ha dovuto difendere pubblicamente. Rimosso dall’incarico alla cultura per evidenti situazioni di opportunità vista la sua vicinanza agli ambienti ed agli organizzatori di Caffeina, è rientrato dalla finestra con la delega ai grandi eventi (ma onestamente l’unico grande evento sinora registrato è il fatto che lui faccia l’assessore) e non si capisce quando le manifestazioni culturali le gestisce lui o il suo alter ego Delli Iaconi.
Perle della sua collezione di amministratore ce ne sono molte: dalla questione iniziale di Ferento, al Festival delle Luci, alla mostra in Sala Regia di Sebastiano del Piombo, che il Filippo Rossi in consiglio comunale definì come 70mila euro spesi inutilmente e buttati, Fiore del Cielo abbandonata a Milano per 4 mesi, la questione delle proroghe del mattatoio comunale, la vicenda cinema Genio, solo per citarne alcune, non ultima le vicende del personale degli asili nido e degli uffici anagrafici, compresa tutta la situazione disastrosa degli altri uffici comunali. Ultimamente sembra aver avuto espressioni e parole “simpatiche” anche nei confronti del segretario generale per il fatto che il consigliere Moltoni avesse votato contro l’anticipazione del punto all’ordine del giorno relativo alla discussione della sua eventuale decadenza. Per cui nessuno si salva dalla irruenza e dalla vis polemica di questo assessore. Spesso e volentieri alberga e chiacchiera tra i banchi dei consiglieri comunali, mentre è in corso il dibattito con una indifferenza ed una insolenza uniche. Il giudizio sulla sua attività amministrativa è assolutamente negativo: poco ha fatto e quel poco l’ha fatto male. Politicamente un giorno parla come espressione di Viva Viterbo ed un altro come espressione dei Moderati e Riformisti, beato lui.
Alla luce di queste ed altre considerazioni, è del tutto evidente che il sindaco, il quale ha già grossi problemi con i consiglieri di maggioranza ma certo lui non può cacciarli dal consiglio, deve prendere atto di questo altro enorme problema che si aggiunge alla critica situazione già esistente. Il sindaco deve prendere atto che è diventata insostenibile ed ancora più scomoda la presenza dell’assessore Barelli in giunta comunale e, se ha buon senso e senso di responsabilità, dovrebbe cacciarlo dalla giunta immediatamente, lo ha fatto ingiustamente per Vannini figuriamoci se non lo può fare motivatamente per Barelli, e con tutta probabilità un poco più di quiete e serenità potrebbe riaffiorare in maggioranza.
Comunque, in attesa che ciò avvenga, aderisco convintamente alla mozione di sfiducia nei confronti di chi non ha rispetto degli altri e soprattutto delle istituzioni, sicuramente non può più rappresentare la città di Viterbo, ed oltre ciò cerca continuamente di provocare, di disturbare ed interferire, con parole ed azioni, in questioni che attengono unicamente al consiglio comunale ed ai consiglieri.
Speriamo di poter discutere di questa mozione in consiglio e che non si cerchi di sfuggire od evitare il confronto come è spesso accaduto nel sistema poco democratico di governo Michelini”.