Una Carta geotermica regionale per evidenziare le zone a rischio e un Registro degli impianti geotermici del Lazio. Un precedente di fondamentale importanza previsto dalla proposta di legge sulla Geotermia approvata dal Consiglio regionale.
Con la Carta e il Registro diamo certezze ai cittadini andando ad individuare le zone a rischio per la produzione di energia geotermica ad alta entalpia sul nostro territorio. Zone di cui si dovrà tener conto nel momento in cui si andranno a concedere le autorizzazioni.
Le risorse geotermiche ad alta entalpia sono quelle in grado di produrre energia elettrica attraverso il vapore ad alta temperatura che aziona delle turbine e trasforma così il proprio contenuto energetico in energia meccanica. Tale approccio richiede però un’attenta analisi sul rischio sismico indotto e lo sviluppo di una opportuna rete di monitoraggio.
“Al fine di consentire, per le differenti aree del territorio regionale – riporta infatti il testo di legge – la naturale vocazione allo sfruttamento delle risorse geotermiche e la conseguente base di informazioni per la definizione delle indagini sito-specifiche per un corretto dimensionamento progettuale degli impianti e per la valorizzazione, in un contesto di sostenibilità, della risorsa ambientale, la Regione provvede (…) alla redazione della Carta geotermica regionale per la bassa entalpia”.
La Carta dovrà essere redatta entro 90 giorni dall’approvazione della legge.
Il Registro degli impianti geotermici del Lazio punta invece – sottolinea la legge – “ad un costante monitoraggio della diffusione delle piccole utilizzazioni di calore geotermico sul territorio regionale”. Il proprietario degli impianti, quindi, sarà tenuto a registrare il progetto relativo alla realizzazione dell’impianto prima dell’avvio dei lavori, certificando infine l’avvenuta conclusione dei lavori entro un periodo massimo di un anno dalla data di registrazione dell’impianto.
Riccardo Valentini
Consigliere regionale del Partito Democratico